I Paesi membri Ue possono “aggirare” le regole comunitarie sugli aiuti di Stato se le risorse messe in campo servono per ampliare la rete di ricarica per le auto elettriche (un po' come avverrà per la produzione delle batterie). È quanto emerge dalla decisione di oggi della Commissione europea di approvare il piano predisposto dalla Romania per sviluppare un network di ricarica per gli EV. La DG Competition di Bruxelles, in particolare, ha sottolineato che l'investimento “contribuirà a ridurre le emissioni di CO2 e inquinanti senza distorcere indebitamente la concorrenza nel mercato”.

Il piano della Romania

La strategia disegnata a Bucarest prevede un fondo di 53 milioni di euro per il periodo 2020-2025, destinato a implementare la rete pubblica delle colonnine nell'intero Paese, aree rurali incluse. Il regime è rivolto a tutti gli operatori economici che soddisfano determinati criteri e che saranno selezionati attraverso una procedura di gara aperta e trasparente.

Colonnine ricarica auto elettrica

Il faro è il Green Deal

Secondo la Commissione Ue la misura accelererà l'adozione dei veicoli elettrici “contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 e inquinanti, in linea con gli obiettivi climatici e ambientali dell'Unione e con gli obiettivi del Green Deal”. Inoltre, sottolinea l'esecutivo comunitario, “si è riscontrato che l'aiuto sarà concesso mediante una procedura di gara con le necessarie garanzie che limitano al minimo l'aiuto pubblico”.

Bruxelles conclude quindi che “il contributo della misura romena agli obiettivi ambientali e climatici dell'Unione supera qualsiasi potenziale distorsione della concorrenza”.