Già da qualche anno diverse compagnie che operano nel settore dell’elettronica di consumo hanno cercato di ampliare il loro mercato spostandosi dalla comunicazione e dall'intrattenimento alla progettazione di veicoli a zero emissioni. Apple, Google, Huawei, sono solo alcune delle aziende che di recente hanno espresso un interesse in questo senso, talvolta impiegando anche ingenti mezzi e risorse.

Questi colossi possono infatti contare sull’esperienza maturata in diversi settori a livello di dispositivi tecnologici, sistemi informatici e servizi connessi, che costituiscono una parte sempre più importante della progettazione di un’automobile. E in alcuni casi, come per LG e Samsung, queste aziende lavorano già da molto tempo sullo sviluppo delle batterie, ovvero il cuore di ogni vettura elettrica.

Ciononostante, ad oggi i risultati sono stati altalenanti e nei fatti un’azienda del settore che riesca a commercializzare una propria EV non si è ancora vista. Il grande problema è proprio la produzione in massa: queste compagnie non sono attrezzate per una catena di montaggio e un processo di assemblaggio ben diversi da quelli a cui sono abituati con cellulari, computer o elettrodomestici.

La situazione negli Stati Uniti

Se si guarda all’America, le protagoniste della corsa all’auto elettrica sono Google e Apple. Il colosso di Mountain View ha iniziato a sognare il proprio veicolo elettrico quasi vent’anni fa, ma il percorso ha cambiato rotta più volte. Mentre all’inizio Google ha cercato di produrre un’auto propria, come la concept Firefly (più una minicar che un autovettura), da qualche tempo l’azienda ha iniziato a collaborare con diverse aziende automotive come FCA e Toyota. L’ultima svolta è avvenuta nel 2016 con la creazione di Waymo: questo comparto ha come focus lo sviluppo della guida autonoma e sta venendo testato in diverse città statunitensi.

I tentativi di Apple sono invece più recenti. Il gigante di Cupertino ha lanciato il “Project Titan” nel 2014, con l’obiettivo di produrre un veicolo elettrico proprio. Nel 2016 la Mela aveva oltre 1000 dipendenti occupati nel progetto, ma negli ultimi anni l’interesse sembrava essere scemato. Poi, sul finire del 2020, nuove informazioni hanno iniziato a circolare su una possibile Apple Car: Reuters ha riportato che potrebbe essere lanciata già nel 2024. A questa notizia hanno fatto seguito alcune voci su una possibile collaborazione con Hyundai e Kia, ma sono state tutte smentite dalle imprese coreane.

Rendering di Apple Car di Motor1

La situazione in Cina

Il paese asiatico è da anni il più grande mercato al mondo per le auto elettriche, non dovrebbe quindi sorprendere l’interesse di molte aziende di elettronica di consumo locali a espandersi in questo campo. Alibaba ha da poco costituito una joint venture con Saic, la più grande casa automobilistica cinese, e Baidu, il motore di ricerca più diffuso in Cina, ha di recente annunciato un accordo con il Gruppo Geely (di cui fa parte Volvo) per la creazione di una società autonoma per la produzione di veicoli elettrici.

Ma ci sono anche i giganti della telefonia come Huawei e Xiaomi: secondo un rapporto Reuters di febbraio, Huawei avrebbe già firmato un accordo con la produttrice di auto cinese Changan  Automobiles e pare che Xiaomi stia pensando di saltare sul carro. Huawei è tuttavia vincolata da accordi precedenti a non entrare nel settore dell’automotive per i prossimi 3 anni, quindi il futuro di questo progetto non è ancora ben definito.

L'auto elettrica di Huawei

La situazione nel resto del mondo

Un gran fermento per le auto elettriche tra imprese dell’Hi-Tech si nota anche in Corea del Sud. Il paese asiatico si è fatto un nome nel settore delle EV principalmente per la produzione dei pacchi batteria. Si pensi per esempio a Samsung, che ha rivelato lo scorso anno di essere prossima alla creazione di una batteria allo stato solido in grado di percorrere 800 km con una ricarica. Anche LG è da tempo in prima linea nella produzione di batterie e giusto a dicembre dello scorso anno ha presentato un accordo con Magna, fornitore di componentistica automotive, per realizzare un inedito assale propulsore elettrico.

Senza spostarci troppo, questo fenomeno si è riscontrato anche in Giappone. Proprio lo scorso anno Sony ha presentato al Ces di Las Vegas 2020 la sua concept Vision-S, che è già nelle fasi di messa a punto. L’impresa nipponica ha però chiarito che non intende commercializzare il veicolo, lasciando un po’ di mistero sui passi a venire.

Lo stesso movimento verso il mercato elettrico non si è registrato invece nelle aziende di elettronica di consumo europee, che per ora restano fuori dai giochi. Una nota a parte merita il progetto di Dyson, famosa azienda di elettrodomestici britannica. Il magnate dell’impresa, Sir James Dyson, ha speso ben 500 milioni di sterline di tasca propria nello sviluppo di una SUV elettrica che potesse rivaleggiare con Tesla: l’auto avrebbe dovuto avere un’autonomia di 950 km, uno scatto 0-100 in 4,8 secondi e raggiungere i 170 km/h, ma dopo due anni il miliardario ha alzato bandiera bianca.

Fotogallery: Apple Car 2076 Concept