“Il futuro dell’industria automobilistica è elettrico. Non si può tornare indietro”. Parole forti e chiare quelle che Joe Biden ha pronunciato durante la visita di ieri allo stabilimento Ford a Deaborn, in Michigan, dove ha anche provato il nuovissimo pick up a batteria F-150 Lightning.
Ma, cosa più importante, il presidente degli Stati Uniti ha lanciato un messaggio a tutte le Case auto: continuare a credere nelle zero emissioni e, soprattutto, a farlo in America. Solo così gli Usa potranno vincere la corsa contro la Cina.
Unire le forze
“Abbiamo bisogno che tutte le società continuino a investire qui, invece di beneficiare dei nostri investimenti pubblici ed espandere all’estero la costruzione di veicoli elettrici e batterie”, ha avvisato Biden. Il monito della Casa Bianca si unisce a quello della United Auto Workers (UAW), sindacato dei lavoratori statunitensi, che ha criticato General Motors e la stessa Ford per aver delocalizzato una parte della produzione in Messico.
Per battere l’Asia, gli Usa dovranno invece essere uniti in tutti i sensi, non solo geograficamente: “In questo momento, la Cina è in testa alla gara. Ma non vincerà, non possiamo permetterglielo”, è stato l’appello del presidente democratico, che poi ha ancora accusato la precedente amministrazione Trump di essere stata miope su mobilità elettrica e infrastrutture.
Il piano da 174 miliardi
Invece Biden ha in mente un piano con nome e cifre precisi per rivitalizzare il Paese: l’American Jobs Plan da più di 2.000 miliardi di dollari, tra cui 174 destinati all’industria automotive. L’aggiornamento di ieri dice che il finanziamento “accelererà l’industria nazionale dei veicoli elettrici, stimolando la domanda di auto e camion avanzati, rinvigorendo il settore automobilistico e la produzione di accumulatori, implementando una rete nazionale di caricabatterie e avanzando la capacità di innovazione per la prossima generazione tecnologica”.
Dal 31 marzo, quando l’inquilino della Casa Bianca ha annunciato il piano, le azioni dell’industria green sono cresciute e i risparmiatori si sono sentiti incoraggiati a investire nell’elettrico. Ma il timore dei lavoratori è perdere il posto a causa dell’evoluzione industriale. Ecco perché, tra le altre cose, il programma prevede sovvenzioni per supportare gli impianti di batterie e riorganizzare le fabbriche, favorendo la formazione per il ricollocamento dei lavoratori nei nuovi settori green.
Cina avvisata
La fetta più grande della torta da 174 miliardi sono i 100 miliardi in incentivi ai consumatori per compare auto elettriche. Altri 15 miliardi sono messi in conto per costruire 500.000 stazioni di ricarica. E poi 20 miliardi per scuolabus a zero emissioni, 25 per i veicoli di transito e 14 in altri incentivi fiscali.
Verrà elettrificata anche l’intera flotta di veicoli statunitensi, tra cui quella del servizio postale. Se la Cina era stata già avvertita, ora l’America è pronta a passare ai fatti.