L'Europa si proietta verso lo stop alla vendita di auto con motore a combustione dal 2035, proposto dalla Commissione nel pacchetto Fit for 55, ma nel Parlamento Ue c'è già chi chiede anche tappe intermedie più stringenti (oltre al -55% delle emissioni di CO2 nel 2030). 

È il caso di Jan Huitema, eurodeputato dei Verdi e responsabile di un report che dimostrerebbe il suo punto di vista. Forte della sua analisi, Huitema ha depositato una proposta in commissione Ambiente all’Europarlamento per integrare il pacchetto di riforme climatiche con una roadmap ancora più severa contro la CO2.

La roadmap di Huitema

Stando alle ricostruzioni di diversi media internazionali - come electrive, Bloomberg e Frankfurter Allgemeine Zeitung - Huitema avrebbe chiesto una riduzione del 25% della CO2 delle auto nuove entro il 2025, del 45% nel 2027 e del 75% nel 2030 (sempre rispetto ai livelli del 1990).

Per la tappa di fine decennio si tratta quindi di un tetto il 20% più stringente rispetto all’idea dell’esecutivo Ue. Leggermente più bassi sarebbero i target per i furgoni, con il 40% in meno di CO2 nel 2027 e un -70% nel 2030.

 

Meno auto? No, ma più sostenibili

Huitema ha accennato alla sua proposta con una serie di tweet, in cui ne spiega anche le ragioni: “Nello European Climate Act – ha scritto – abbiamo deciso di ridurre le emissioni di CO2 del 55%. Le emissioni dei trasporti svolgono un ruolo importante, ma sono ancora in aumento, nonostante il settore debba essere carbon neutral entro il 2050”.

“Circa un quinto delle emissioni di CO2 in Europa proviene dai trasporti su strada. Il 70% da auto e furgoni. La soluzione non è guidare meno, ma in maniera più pulita”, ha continuato. “Invece di scoraggiare la guida con, ad esempio, una tassa europea sulla CO2, (argomento caldo anche in Italia, seppur con modalità diverse) mi sto concentrando sull’innovazione, in particolare stimolando lo sviluppo di auto pulite”.

Perciò “inasprendo gli standard sulla CO2, i costruttori sarebbero spinti a sviluppare auto più pulite, che di conseguenza diventano più economiche e disponibili più rapidamente nel mercato dell’usato”.

C’è già chi dice no

Pare però che qualche collega di Huitema a Strasburgo non abbia digerito bene la sua proposta. È il caso ad esempio del tedesco Jens Gieseke, vicepresidente della commissione Trasporti Ue, secondo cui il parlamentare olandese sarebbe andato oltre il necessario. La partita è ancora aperta.