Ora è ufficiale: tornano gli incentivi auto. Una notizia attesa da tanti automobilisti e che arriva dopo il Consiglio dei ministri di oggi, riunito per approvare il decreto Bollette dove ha fatto capolino il “Fondo unico pluriennale per l’automotive”, anticipato negli ultimi giorni dal ministro Giorgetti.

La misura, fortemente caldeggiata dal responsabile dello Sviluppo economico, prevede la creazione di un fondo presso lo stesso dicastero finalizzato a "favorire la transizione verde, la ricerca, la riconversione e riqualificazione dell’industria del
settore automotive, nonché per il riconoscimento di incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti". Quando vale questo fondo? Si parla di circa 1 miliardo per ogni anno da qui al 2030. 

Le ipotesi aspettando il Dpcm

In questa fase il Governo si limita quindi formalmente a istituire il fondo, mentre i dettagli sulla ripartizione delle risorse tra supporto all'industria e incentivi all'acquisto (e a loro volta tra le diverse classi emissive delle auto) verranno definiti entro 30 giorni dall'entrata in vigore del testo con un Dpcm dedicato.

Stando alle ultime indiscrezioni sembra comunque che possa finire per essere confermato uno schema molto vicino all'ecobonus degli anni scorsi. L'agevolazione dovrebbe essere quindi rivolta a chi acquista o prende in locazione finanziaria un'autovettura nuova con diversi livelli di incentivo in base alle emissioni di CO2 e alla presenza o meno di un veicolo da rottamare. Il tutto con un livello di prezzo massimo.  

La cifra, in base ad alcune bozze circolate, potrebbe andare da un minimo di 1.250 euro a un massimo di 6.000 euro. Tra le varie condizioni, l’automobilista dovrà mantenere la proprietà della nuova vettura per almeno 12 mesi, a pena di revoca del contributo, e l’eventuale veicolo rottamato deve essere intestato alla persona o a un suo famigliare da minimo 12 mesi. Ma le condizioni e i numeri potrebbero cambiare con il provvedimento finale.

Lo “Stato a fianco”

Apparso in conferenza stampa per commentare il decreto, Giorgetti ha parlato anche di chip e ha commentato così il varo degli incentivi:

“Una misura di politica industriale molto importante per accompagnare il processo di transizione che riguarda un settore fondamentale dal punto di vista manifatturiero, sia per la produzione diretta che l’indotto. L’intervento pubblico è importante, ma l’iniziativa da parte privata lo è di più, quindi questo serve soprattutto a convincere tutti i soggetti della filiera a investire e affrontare questa sfida con a fianco lo Stato.

Uno è il lato dell’offerta, l’altro della domanda. Insieme al ministro Cingolani intendiamo a breve, con un decreto che farà seguito allo stanziamento, prevedere gli incentivi all’acquisto di autovetture ecologicamente compatibili, non solo elettriche, perché non c’è soltanto l’elettrico, soprattutto in questa fase di transizione in cui dovremo considerare altre fonti, in particolare l’ibrido”.

Boccata d’ossigeno

La misura segue la promessa fatta dallo stesso Giorgetti e va incontro ai continui appelli dell’industria, che ha chiesto a più riprese un programma di supporto di tipo pluriennale, come quello appena approvato. E infatti Anfia accoglie bene gli interventi del Governo:

“La filiera automotive ringrazia il Presidente del Consiglio Mario Draghi, il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e tutto il Governo per le misure settoriali definite nel Consiglio dei Ministri di oggi.

Le risorse stanziate dal Governo nell’ambito del Decreto Bollette sono il segnale che la filiera industriale automotive attendeva da tempo per affrontare con maggior convinzione e con le necessarie misure di accompagnamento la transizione produttiva verso la mobilità a bassissime emissioni.

Anfia, in rappresentanza delle imprese e degli imprenditori italiani, resta a disposizione del Governo e dei Ministri competenti per far sì che gli sforzi profusi oggi dal Paese possano raggiungere la valorizzazione massima degli obiettivi di sostenibilità e competitività”.