E così, anche Honda avrà la sua divisione elettrica. O almeno, l’avrà a partire da aprile di quest’anno. La Casa giapponese non è la prima (e non sarà l’ultima) a compiere questa mossa, che sembra essere quasi un passo obbligato per tanti gruppi automobilistici alle prese con la transizione.

L’obiettivo dichiarato è quello di accelerare le proprie attività nel campo dell’elettrificazione della gamma, potendo contare su una struttura dedicata più snella, flessibile e anche competente. Per questo motivo, Honda darà avvio a una profonda riorganizzazione aziendale che oltre all’istituzione di una "struttura EV" prevede anche una riorganizzazione delle sedi regionali (che passano da sei a tre) e della struttura globale. Ma restiamo sul tema zero emissioni.

Non si vuole restare indietro

Il fatto è che con l’avvento dell’auto elettrica stanno cambiando gli equilibri. Qualche esempio? Tesla, da costruttore di nicchia, è un colosso da 1,3 milioni di auto vendute; BYD, che sembra l’unica in grado di impensierire Tesla nel breve periodo, si sta affermando a livello internazionale.

I costruttori storici si trovano a dover affrontare sfide inedite e alcuni si sono fatti trovare non del tutto preparati. Honda non vuole rischiare di rimanere indietro nella corsa alle zero emissioni e per poter competere alla pari con i concorrenti che deve fronteggiare sui principali mercati mondiali (si pensa principalmente agli Usa e all’Europa).

Honda e

La Honda e, prima auto elettrica del nuovo corso a zero emissioni della Casa 

Non solo auto

Così, da questa primavera, inaugurerà una struttura che oltre a occuparsi dello sviluppo e della progettazione delle nuove auto elettriche avrà anche responsabilità sulla strategia di lungo periodo, definendo la gamma prodotti sia per la divisione auto sia per quella delle motociclette e dei sistemi stazionari di accumulo.

Con questa nuova organizzazione aziendale, Honda definirà una serie di modelli dedicata agli Usa e una serie di modelli dedicata all’Europa. La prima si comporrà principalmente di vetture di dimensioni medio grandi, si avvarrà anche della collaborazione con General Motors, e sarà proposta anche in Cina. La seconda, che sarà caratterizzata dalla presenza di auto più piccole, sarà venduta in Europa e in altri mercati asiatici.

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