Il peso è di quasi 4.100 chilogrammi, eppure l'Hummer EV sarebbe persino capace di impennare. Non è uno scherzo, avete letto bene: i suoi 1.000 CV e i tre motori di cui dispone renderebbero il pick-up elettrico americano così potente da consentirgli di sollevare il muso da terra.
Potrebbe effettivamente farlo, se solo General Motors non avesse rimediato a questo “bug”, chiamiamolo così, rimuovendo questa possibilità dalla versione di produzione per ovvie ragioni di sicurezza. A rivelare le doti nascoste del fuoristrada a batteria è la rivista statunitense The Drive.
“Esperienza illuminante”
“Guidare un prototipo GMC Hummer EV del 2022 nell’ottobre 2021 – racconta Peter Holderith – è stata un’esperienza illuminante. Il veicolo è davvero gigantesco e ha le quattro ruote sterzanti (ha cerchi da 22" con pneumatici Goodyear da 35") quando è attiva la modalità Watts to Freedom (WTF)”.
Il giornalista riporta altri dettagli dell’episodio: oltre a mettersi al volante del pick-up, ha avuto il piacere di sedere accanto al chief engineer Al Oppenheiser, che ha parlato dei primi test su strada fatti durante le fasi di sviluppo, fino ad arrivare alle impennate inaspettate.
“All’inizio – riferisce Oppenheiser –, quando stavamo solo cercando di bilanciare la coppia anteriore e posteriore, in modalità WTF ho fatto alzare l’avantreno. È chiaro che appena è successo ci siamo resi conto che dovevamo cambiare la distribuzione della forza motrice per evitare che ciò accadesse sugli esemplari di serie”.
Consegne già partite
Insomma, una piccola “messa a punto” per evitare che qualcuno potesse giocare troppo o farsi male involontariamente. Alla fine di questa esperienza, Holderith promuove comunque la versione definitiva del fuoristrada elettrico, “anche se non si metterà su due ruote”.
Nel frattempo, General Motors ha fatto partire le consegne del pick-up negli Stati Uniti: al via con la Edition 1 da 110.000 dollari, per arrivare alla versione di base da 80.000 dollari nel 2024 (qui la prova di InsideEVS).
Visto dal vivo
A proposito di General Motors
Fonte: The Drive