Amazon ha fatto bene a Rivian, ma Rivian fa bene ad Amazon. Il colosso dell’e-commerce, con l’iniezione a più riprese di liquidità e l’ordine monstre di 100.000 furgoni elettrici, ha dato la possibilità alla startup americana di crescere su solide basi. Ora però Jeff Bezos e soci beneficiano proprio della loro partecipazione in Rivian per chiudere il 2021 con un quarto trimestre da urlo.

Proprio grazie a Rivian, Amazon è riuscita a guadagnare quasi 12 miliardi di dollari, portando il fatturato ad aumentare di un consistente 9%. Il titolo in Borsa ha fatto di più e a seguito dell’annuncio dei risultati finanziari ha chiuso a Wall Street con un ottimo +14%.

I piani di Rivian

Nonostante un andamento in Borsa altalenante ,Rivian in effetti promette bene. Proprio a seguito della quotazione in Borsa, ha raccolto capitali per dare seguito al proprio piano di espansione. L’idea quella di consolidare la propria presenza negli Stati Uniti, dove si ha intenzione di far sorgere una seconda fabbrica, probabilmente ad Atlanta, e di affacciarsi sui mercati europei già a partire da quest’anno.

Per il ceo e fondatore RJ Scaringe, certo, non sarà tutto facile. La concorrenza sia nel campo delle auto elettriche (inclusi i pick-up come Hummer EV, Ford F-150 Lightning o Tesla Cybertruck, che daranno del filo da torcere al Rivian R1T) sia nel campo dei commerciali a zero emissioni si fa sempre più serrata e per restare sulla breccia non sono concessi passi falsi. In futuro la Casa americana vuole proporre anche vetture di dimensioni più contenute e si è anche lanciata nel mondo delle biciclette a pedalata assistita. Ma il successo non è scontato.

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Ford, tra presente e futuro

Intanto, come Amazon, anche Ford cavalca Rivian. La Casa dell’Ovale Blu è tra i principali sostenitori della Casa di Plymouth. Dal 2019 in avanti ha investito più di 1,2 miliardi di dollari e ne detiene oggi il 12%. Al netto delle somme stanziate si calcola un guadagno superiore ai 5 miliardi di dollari.

A differenza di Amazon, però, Ford produce auto elettriche anche per conto proprio. Gli analisti quindi si chiedono che rapporto sarà stabilito tra le due Case una volta che la mobilità a zero emissioni prenderà il sopravvento. Le questioni da capire saranno inerenti principalmente la condivisione delle tecnologie e la nascita di impianti produttivi comuni. Su questo, però, nessuno si è ancora sbilanciato.

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