Cosa succede a Rivian? La Casa sostenuta da Amazon ha esordito in Borsa lo scorso 10 novembre e nei primi giorni di contrattazioni ha visto le proprie azioni crescere a dismisura. Vendute inizialmente a 78 dollari l’una, in un baleno sono arrivate a quota 172 dollari ma, da allora, hanno preso un percorso in costante ribasso. Giovedì 6 gennaio, per la prima volta, sono scese sotto il valore iniziale, arrivando a 75,13 dollari prima di risalire un po’ e arginare le perdite.
Il motivo di questa flessione del titolo è da ricercare nel fatto che l’azienda ha promesso una grande espansione per il lungo periodo ma, allo stesso tempo, non ha dato segnali particolarmente incoraggianti nel breve, creando un clima di incertezza tra gli investitori, traditi forse da aspettative un po' troppo "immediate".
La mossa di Bezos
“Gli azionisti di Rivian pretendono che gli obiettivi di breve periodo siano raggiunti – ha spiegato Adam Jonas, analista di Morgan Stanley – Tesla ha mostrato in passato tutte le difficoltà legate ai processi per aumentare la produzione. Rivian deve ancora superare quelle sfide e al momento il prezzo è sovradimensionato”.
Uno dei motivi per cui Rivian è un osservato speciale ha un nome e un cognome precisi: Jeff Bezos. Amazon, infatti, ha stretto un accordo con Stellantis per la fornitura di auto e mezzi pesanti elettrici che entreranno a far parte della flotta per le consegne. Bezos ha investito molto su Rivian e ha ordinato ben 100.000 van elettrici e il fatto che ora si sia rivolto anche a Stellantis ha fatto immaginare a qualcuno che potesse essere insorta qualche difficoltà. In realtà, però, Amazon non aveva mai detto di voler puntare esclusivamente sui furgoni elettrici di Rivian.

Le Case non stanno a guardare
Sia quel che sia, la mossa del numero uno di Amazon ha portato Rivian a perdere il 14% in un sol giorno e Stellantis a guadagnare il 2,5%. Anche perché ha fatto intendere agli investitori che il settore dei furgoni elettrici che per Rivian resta strategico vedrà arrivare sempre più concorrenti.
BrightDrop, azienda di proprietà di General Motors, ad esempio, ha firmato un accordo con Walmart e FedEx, mentre Ford dovrebbe iniziare a consegnare i suoi E-Transit ai clienti già entro il 2022.

La questione R1T
Rivian deve fare i conti con una concorrenza sempre più agguerrita anche nel campo dei pick-up elettrici. Il suo R1T ha già raggiunto i primi clienti, ma presto dovrà scontrarsi con il Ford F-150 Lightning, lo Chevrolet Silverado EV, l’Hummer EV e il Tesla Cybertruck.
Insomma, ci sono marchi storici che non sono così contenti di lasciare il posto alle startup e corrono ai ripari facendo leva su esperienza, capacità produttiva e struttura solida. Ford ha guadagnato il 18% nei primi giorni dell’anno, GM il 7%. “Gli investitori di Rivian si stanno probabilmente spaventando per la risposta delle Case tradizionali”, ha osservato Sam Abuelsamid, esperto di mercato di Guidehouse Insights.