Obiettivo diventare carbon neutral entro il 2040. Così Amazon vuole dare una mano a salvare il pianeta dai cambiamenti climatici. E, per farlo, un colosso dell’e-commerce non può che partire dai veicoli per le consegne.
Dopotutto, “i trasporti sono una componente fondamentale”, come spiega la società di Jeff Bezos. Di cosa sta parlando?
100.000 e-van nel 2030
Nel raccontare il proprio impegno verso l’ambiente, Amazon parte dal 2019, anno a cui risale la commessa di 100.000 e-van a Rivian. Il “più grande ordine in tutti i tempi di veicoli elettrici”, ricorda con orgoglio il gigante del commercio online. Già, ma che punto è il rinnovo della flotta?
I primi furgoni a batteria sono stati messi all’opera a febbraio di quest’anno tra le strade di Los Angeles, ma ne vedremo altri entro il 31 dicembre, sparsi tra 15 città degli Stati Uniti. Poi ne arriveranno altri 10.000 nel 2022, per completare l’opera a fine decennio. Alla fine, “milioni di tonnellate di CO2” verranno risparmiate al pianeta.
America, Europa e Asia
Ma oltre alla Casa di RJ Scaringe, Jeff Bezos si è fatto degli amici anche in Europa, in particolare dalle parti di Mercedes-Benz, ha cui ha chiesto 1.800 e-van per il delivery nel Vecchio Continente. Senza dimenticare che “Amazon gestisce già migliaia di veicoli elettrici nel mondo, che nel 2020 hanno consegnato oltre 20 milioni di pacchi a clienti in Nord America ed Europa”.
Spostandoci in India, il colosso e-commerce fa sapere che vuole aggiungere “10.000 veicoli elettrici a due, tre e quattro ruote”, da sommare ai centinaia già “su strada”, tra le vie di “oltre 20 città nel Paese”.
Capitolo colonnine
A una flotta a batteria che si rispetti non possono certo mancare le colonnine. Ecco perché la società di Bezos sta “installando tecnologie per la ricarica nei centri logistici esistenti e aggiungendo migliaia di stazioni di ricarica in centinaia di centri per i partner in Nord America e in Europa”.
In più, tutti i nuovi depositi dovranno essere progettati per ospitare i caricatori, che saranno al lavoro soprattutto di notte, quando anche il mondo delle consegne si concede un po’ di riposo. Per fare invece un pieno di elettricità durante il giorno, Amazon sta pensando di stringere accordi con partner esterni.
Non solo furgoni elettrici
Siccome la sostenibilità nei trasporti non passa solo dai furgoni, capita ogni tanto che i pacchi arrivino a destinazione dopo aver viaggiato in bici o addirittura a piedi. Succede in città densamente popolate, come New York, Parigi e Tokyo, ma la micromobilità del commercio online arriverà anche in 20 Paesi europei.
Nel 2021 sono stati testati anche i furgoni a idrogeno e a metano. Per il futuro, Amazon progetta di consegnare i pacchi più piccoli attraverso i robottini “Scout” o droni. Quando invece ci sarà da volare più lontano, arriveranno in soccorso aerei “innovativi e sostenibili”, su cui la società sta investendo. Ma ci vorrà un po’.
Nel frattempo, la creatura di Bezos “ha stretto una partnership con l’organizzazione senza scopo di lucro Ceres e altri operatori di flotte per fondare la Corporate Electric Vehicle Alliance, mettendo insieme aziende impegnate in un’accelerazione della transizione ai veicoli elettrici”.
Questa alleanza ha il compito di “aggregare la domanda delle aziende per l’elettrificazione dei trasporti, offrendo al contempo una piattaforma in grado di coordinare il supporto a politiche che rendano possibile l'elettrificazione delle flotte”.
Fotogallery: Il furgone elettrico di Amazon by Rivian
Fonte: Amazon