Da subito ci siamo interrogati sullo strano silenzio di Elon Musk in merito al debutto shock in Borsa di Rivian. E per l'appunto, il silenzio è stato rotto. In un tweet comparso nelle scorse ore, il numero uno di Tesla frena infatti gli entusiasmi che hanno portato il titolo del “rivale” (tra virgolette fino a un certo punto) RJ Scaringe a guadagnare circa il 50% nei primi due giorni di contrattazioni.
Musk scrive: “Spero che siano capaci di raggiungere alti livelli produttivi e un flusso di cassa sostenibile. Questo sarà il vero banco di prova. Ci sono state centinaia di startup, sia di auto elettriche che di auto termiche, ma Tesla è l’unica Casa americana che ha raggiunto alti volumi produttivi e una liquidità in positivo negli ultimi 100 anni”.
Vecchie frizioni
Mr. Tesla ha detto una cosa vera, ma non si può non leggere in quelle parole anche un certo astio nei confronti di Rivian. Soprattutto pensando alle uscite passate, quando ha mosso critiche ancor meno velate verso l’azienda, avanzando dubbi sulla reale capacità produttiva e sulla fattibilità delle strategie d’espansione.
Musk negli anni si è anche lamentato per una condotta da parte di Rivian considerata poco corretta. Il riferimento in particolare era all'assunzione di ex-dipendenti Tesla, finalizzata a suo dire ad accelerare lo sviluppo delle tecnologie sull’auto elettrica sfruttando capacità e conoscenze maturate a Palo Alto.
Il difficile viene ora
Ma torniamo a Rivian. È vero che fino a qui non poteva chiedere di meglio: ha realizzato la seconda IPO della storia degli Usa e la settima a livello mondiale, raccogliendo la bellezza di 12 miliardi di dollari. Con una capitalizzazione che in questo momento è di 120,466 miliardi di dollari, inoltre, è la seconda Casa automobilistica americana dietro Tesla e la quinta al mondo.
- Tesla: 1.068 miliardi di dollari
- Toyota: 250,28 miliardi di dollari
- Volkswagen: 140,85 miliardi di dollari
- BYD: 137,05 miliardi di dollari
- Rivian: 120,46 miliardi di dollari
- Daimler: 107,09 miliardi di dollari
- General Motors: 89,75 miliardi di dollari
- Ford: 78,12 miliardi di dollari
- Great Wall Motors: 72,25 miliardi di dollari
- Lucid Motors: 71,96 miliardi di dollari

Tutto perfetto, insomma. Però la quotazione in Borsa è un punto di inizio, non di arrivo. E ora la Casa dovrà effettivamente dare seguito alle parole con i fatti. Dovrà fare la stessa cosa che ha fatto Musk qualche anno fa, quando si è lanciato nella produzione di massa con la Model 3. E sappiamo tutti i problemi che ha incontrato. Scaringe ha un ambizioso piano da 16 miliardi di investimenti che porterà la Casa a sviluppare nuovi modelli e a lanciarsi su nuovi mercati.
Il boss di Rivian ha le spalle larghe, e dalla sua può contare su sostenitori come il patron di Amazon, Jeff Bezos, e su collaborazioni illustri, come quella con Ford. Di sicuro però ha fatto saltare la mosca al naso a più d’uno. Tra questi anche Mary Barra, ceo di General Motors, che non si capacita del fatto che Rivian valga già una volta e mezzo l'azienda che dirige. Insomma, Elon Musk è in buona compagnia.