L’Italia non è certo il Paese più avanzato al mondo, se si parla di mobilità elettrica, ma i manager di E-GAP, azienda 100% italiana, ci credono. Ecco perché hanno scelto Milano (città in cui sta per entrare in vigore l'Area B) per il lancio del primo servizio europeo di ricarica mobile per veicoli elettrici, dove partirà la sperimentazione già a fine anno, contestualmente peraltro a Roma. Il tutto, fermo restando che l’allargamento alle città di Parigi, Berlino, Londra, Stoccarda, Madrid, Amsterdam, Utrecht e Mosca è già in programma.

Prenotazione via app o web

Il servizio di ricarica, del tipo fast charge (25 e 50 kW, sono due le tipologie di veicoli di ricarica disponibili) e a domicilio (a casa, ma anche per strada in caso di emergenza, o nel parcheggio di un supermercato), si prenota tramite app o via web. In pratica, quando si dà l’ok al servizio, l’automezzo di E-GAP parte in direzione del veicolo da ricaricare ed effettua l’operazione. Il costo del servizio? Dal 30% al 50% in più, variabile in base alla rapidità di intervento richiesta, rispetto al prezzo della ricarica alla colonnina. Il bello è che durante la ricarica, l’automobilista non è costretto a rimanere vicino alla macchina, ma può sbrigare delle commissioni e tornare per quando la ricarica è terminata.

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Una scommessa, per ora

I numeri delle auto elettriche, per ora, sono risibili: 1.200.000 unità nel mondo nel 2017, la metà delle quali vendute in Cina. Si capisce perché l’idea imprenditoriale della E-GAP, al momento, si configuri come una scommessa. Arrivare per primi potrebbe essere però la chiave per cogliere le opportunità di un mercato che vedrà espandersi a 5 milioni di veicoli elettrici, solo in Italia, entro il 2030. La perplessità, piuttosto, è un’altra: E-GAP distribuisce energia mediante veicoli elettrici (e ci mancherebbe altro), quindi in territorio, almeno inizialmente, solo urbano. Proprio in città, però, la ricarica “volante” rischia di essere inutile, molto spesso, perché chi parte da casa la mattina lo fa con le batterie cariche (soprattutto nei casi, sempre più frequenti, in cui insieme all'auto elettrica ti vendono anche la colonnina da installare nel box) e, tendenzialmente, con l’elettrica non effettua spostamenti che mettano in crisi l’autonomia.

E-GAP, il servizio di ricarica mobile

Il modello, però, rimane quello della mobilità privata

Ben venga l’auto elettrica e, con essa, l’abbattimento delle emissioni (allo scarico, è bene sempre specificarlo). Però non si può dimenticare che alla base di un servizio come questo persiste un’impostazione per certi versi “conservativa”: muoversi con la propria auto. Il che è un diritto di tutti, sia chiaro, ma una città e un modello di mobilità davvero moderni dovrebbero tendere, idealmente, alla minimizzazione dell’auto privata in centro.

Fotogallery: E-GAP, the mobile recharging service for electric vehicles