Modelli che nascono e modelli che muoiono prima di essere commercializzati. Questa è la dura realtà del mercato mondiale che non sempre dà la possibilità di trasformare un progetto dalle basi solide con brevetti depositati in un prodotto realizzabile dal punto di vista commerciale. Questa volta tocca all’azienda inglese Dyson, che tramite una lettera del suo fondatore James Dyson, mette la parola fine allo sviluppo della vettura elettrica per la mancanza di accordi trovati probabilmente nella fornitura di componenti.

Un progetto nato nel 2017

Era il mese di settembre di 3 anni fa quando il Signor Dyson annunciò la volontà di lanciare sul mercato un’auto elettrica entro il 2020. Tantissimi esperti reclutati da alcune delle migliori Case automobilistiche come Aston Martin e BMW. Tra questi anche Roland Krueger, ex presidente della Casa tedesca e di Infiniti, che da inizio 2019 aveva preso il comando delle operazioni in Dyson. La produzione sarebbe dovuta iniziare nel 2020 a Singapore.

dyson copertina

I progetti futuri

Anche se l’auto elettrica è uscita dalla lista dei progetti della Casa inglese, il patron James Dyson intende rassicurare le circa 400 persone coinvolte nel progetto sottolineando che l’azienda continuerà ad investire i già previsti 2,5 miliardi di sterline. I soldi verranno infatti utilizzati per promuovere la ricerca e lo sviluppo delle batterie allo stato solido, dell’intelligenza artificiale e della robotica.

 

Il pensiero va ai dipendenti

Parole forti che fanno capire il dispiacere nel non poter portare avanti un progetto in cui veramente ci si credeva. E il pensiero principale viene rivolto da James Dyson ai dipendenti che formavano il team dedicato alla progettazione della vettura: «Questo non è un fallimento del prodotto, o un fallimento del team, per il quale questa notizia sarà difficile da ascoltare e digerire. I loro risultati sono stati immensi, data l'enormità e la complessità del progetto. Stiamo lavorando per trovare rapidamente ruoli alternativi all'interno di Dyson per il maggior numero possibile di team e abbiamo posti vacanti sufficienti per assorbire la maggior parte delle persone nel nostro Home business. Per coloro che non possono o non desiderano trovare ruoli alternativi, li sosterremo in modo equo e con il dovuto rispetto. Questo è un momento difficile per i nostri colleghi e apprezzo la vostra comprensione e sensibilità mentre ci confrontiamo con le persone interessate»