Il fatto che la propulsione elettrica non si basi sulla combustione non significa che su un’auto a batteria non ci sia calore da smaltire. Alla meccanica molto più semplice infatti fanno da contraltare il caricatore di bordo, l’unità per la gestione della potenza e soprattutto la batteria, tre componenti attraversati dalla corrente la cui temperatura va tenuta sotto controllo.

Calde sì, ma non troppo

Il range di temperature entro cui le batterie operano normalmente è compreso tra 10° e 30°, quelle al litio in alcune condizioni di utilizzo possono raggiungere i 45° che sono comunque considerati una temperatura limite d’esercizio. Al di sopra invece c’è il rischio che alcune componenti si deteriorino e con il surriscaldamento oltre i 70°  aumenta il pericolo di incendio di elementi infiammabili come gli acidi e i solventi che compongono gli elettroliti.

Auto elettriche, perché anche loro hanno bisogno di raffreddamento

Per questo, le batterie dispongono di un proprio sistema di raffreddamento a liquido che lavora analogamente a quelli dei motori termici, con scambiatori e ventole. La differenza è che sulle elettriche il circuito di raffreddamento si attiva anche durante la ricarica, quando la vettura è spenta ma i flussi di energia (specie con i sistemi di rifornimento più potenti) alzano la temperatura della batteria.

Anche le ibride

Pur avendo batterie proporzionalmente più “piccole” e meno potenti rispetto alle elettriche pure, anche le ibride non sono esenti dalla necessità di dissipare calore e anche loro sono dotate di sistemi di raffreddamento e ventilazione indipendenti che si aggiungono a quelli normalmente presenti per il motore termico.

Auto elettriche, perché anche loro hanno bisogno di raffreddamento

Occhio a farle “respirare”

Poiché sulle ibride le batterie sono per lo più posizionate nella zona posteriore, dietro o sotto i sedili, non di rado compare nella parte bassa di questi o accanto agli schienali una griglia di ventilazione che ha proprio lo scopo di portare aria al sistema di raffreddamento. E’ utile saperlo per fare in modo di mantenerla pulita e non ostruirla con oggetti, coperte o altro, perché il suo malfunzionamento può portare a surriscaldamenti della batteria di trazione e quindi perdite di potenza e anche danni.

Meglio al freddo? No

Troppo calore all'interno della batteria è nocivo ma questo non vuol dire che per un’elettrica lavorare a basse temperature sia l’ideale, anzi: anche con un clima troppo rigido la batteria può subire cali di efficienza che sotto zero si traducono in una perdita di autonomia di anche il 40%. Non ci riferiamo soltanto  quella provocata dal sistema di riscaldamento, che sulle BEV è giocoforza a batteria non essendoci un motore a scoppio da cui attingere calore, e che al pari del climatizzatore d’estate, assorbe una parte non trascurabile dell’energia destinata alla trazione.

Alcune parti della batteria infatti risentono del freddo e perdono efficienza sia in fase di carica, rischiando di non riuscire a immagazzinare tutta l’energia che potrebbero contenere, e di scaricarsi più velocemente. Attenzione quindi, a lasciare l’auto all'aperto se il termometro scende troppo. In condizioni estreme un’elettrica può essere più “delicata” di un’auto con motore a scoppio.

 

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