Se l’auto elettrica non arriva alla colonnina di ricarica, la colonnina arriva all’auto. Il Gruppo Renault, insieme a E-Totem e Demeter, stimola infatti la diffusione di colonnine di ricarica; di più: lo fa in modo intelligente, cioè laddove c’è una richiesta.

Come? Assecondando non solo le richieste delle amministrazioni locali, ma anche quelle dei singoli cittadini e degli operatori professionali. Vediamo come funziona questo modello che presenta non pochi punti di forza.

Nelle aree predefinite, ma non solo

Il progetto vedrà concludersi la sua prima fase realizzativa entro il 2020, nel territorio di Saint-Etienne Métropole (città di Saint-Etienne, Firminy, Saint-Jean-Bonnefonds, Le Chambon Feugerolles, Saint-Chamond, Rive de Gier, Saint-Priest en Jarez e Andrézieux-Bouthéon), quando verranno rese operative 100 colonnine di ricarica da 22kw a 50kw.

Colonnine ricarica CHAdeMO

A lungo termine ci saranno poi 20 colonnine di ricarica rapida (50kw che in futuro potranno diventare 100kw) con presa Combo e CHAdeMO e 80 colonnine di ricarica accelerata (fino a 22kw) con prese T2 e prese domestiche.

Il richiedente può fare tutto online

Il modello proposto dai francesi prevede la compilazione di un questionario scaricabile online. Ogni domanda sarà analizzata e riceverà una risposta: qualora i criteri siano soddisfatti, la colonnina sarà installata entro 3 mesi.

Quanto a Renault, per primi 50 clienti che acquisteranno un veicolo elettrico della Casa francese che rientra nel programma offre due anni di abbonamento alla rete di ricarica e 120 ore di ricarica, ossia l’equivalente di circa 15.000 km di autonomia gratuita.

Renault Zoe in ricarica

Questa offerta è proposta dalla concessionaria Thivolle a Saint-Etienne o Saint-Chamond. Per ora, dunque, si tratta di un progetto esclusivamente francese, ma potrebbe essere preso come esempio e importato anche da noi.

Lo Stato deve fare la sua parte

Com’è facile immaginare, il contributo del pubblico è fondamentale per la realizzazione di progetti come questo.

Tutto parte infatti dal Fondo per l'ammodernamento ecologico dei trasporti (FMET), pari a 200 milioni di euro, dedicato agli investimenti nelle infrastrutture per la modernizzazione ecologica dei trasporti e frutto di un accordo tra il governo francese e le società concessionarie autostradali nell'ambito del piano di recupero autostradale.