Neanche le major del petrolio possono resistere alla crescita dell'auto elettrica. Tra le più attive in questo senso c'è la francese Total, che dopo aver messo le mani sulle batterie di Saft nel 2016 si sta muovendo con decisione anche sul fronte delle ricariche. Come? Con un piano che prevede l'installazione di 150.000 colonnine in tutta Europa nei prossimi 5 anni. Non male per una compagnia petrolifera.
Non solo benzina
“Vogliamo diventare un attore di primo piano nella mobilità elettrica”, spiega il presidente Marketing & Services della big transalpina, Alexis Vovk, commentando l'ultima operazione dell'azienda in questo segmento: la conquista di una commessa da 20.000 colonnine pubbliche in Olanda, nelle province di North-Holland, Flevoland and Utrecht. Si tratta del più grande contratto di questo genere mai siglato in Europa.
La nuova concessione, sommata alle 4.500 colonnine che Total ha già attivato nel Paese, consentirà alla compagnia di soddisfare circa il 15% della domanda olandese di ricariche, coprendo una popolazione di 3,2 milioni di persone.
Un pieno rinnovabile
La commessa prevede che l'elettricità per le ricariche sia prodotta all'interno dei Paesi Bassi esclusivamente da fonti rinnovabili. La oil company, che attraverso una serie di controllate opera già nella generazione elettrica e nelle rinnovabili, sottolinea che intende esplorare anche ulteriori opportunità di business nel fotovoltaico e sviluppare nuove tecnologie di smart charging. L'obiettivo in questo caso è quello di contribuire a stabilizzare la rete elettrica e favorire le ricariche nei momenti in cui il costo dell'elettricità è più basso.