Ha sollevato un polverone il tentativo di Elon Musk di minimizzare in un certo senso i rischi del Coronavirus.
E così, a stretto giro dalla lettera ai dipendenti Tesla in cui affermava che “il panico fa più danni del virus”, dalle autorità californiane è arrivata una doccia gelata su quella che potrà essere l’effettiva operatività dello stabilimento di Fremont.
“Business non essenziale”
“Quello di Tesla non è un business essenziale secondo quanto stabilito dall’ordinanza della Contea di Alameda”, hanno fatto sapere infatti le autorità locali, precisando che il sito “può portare avanti solo le operazioni basilari minime”.
La fabbrica di Fremont quindi, che occupa circa 10mila persone, dovrà interrompere la produzione delle auto fino al 7 aprile, inclusa l’attesissima Model Y che proprio in questi giorni aveva visto la consegna dei primi esemplari. La produzione di Tesla, vale ricordarlo, aveva già subito causa Coronavirus una battuta d’arresto in Cina presso la gigafactory di Shanghai.
La posizione di Musk sul Covid-19
Al di là degli aspetti legati all’operatività degli stabilimenti Tesla, nelle scorse ore Elon Musk è tornato a toccare il tema Covid-19 attraverso una serie di tweet, in cui ha peraltro ribadito che, secondo lui, “il rischio del panico continua ad essere molto maggiore di quello del virus”.
Sotto il profilo della salute pubblica negli States, infine, ha concluso che “se dovessimo dedicare al Coronavirus troppe risorse lo faremmo a spese della lotta ad altre malattie”.