Il Coronavirus è oramai un fenomeno pandemico capace tra le altre cose di fermare aziende e fabbriche, ma soprattutto di mandare in quarantena persone, e dunque lavoratori. Lo sa bene Tesla che, proprio per la sua GigaFactory di Shanghai, aveva subito rallentamenti e stop in quella che era la prima fase dell'epidemia. Eppure, Elon Musk non è mai stato personaggio che si è fatto intimorire dal Covid-19, tanto più che, in una mail indirizzata ai dipendenti Tesla, sottolinea ancora una volta come il panico da Coronavirus sia peggio del virus stesso.

La quarantena di Bay Area

Il patron di Tesla (e non solo) ha infatti inviato una comunicazione per condividere dei pensieri al riguardo, tanto più che la Bay Area, dove lavorano migliaia di dipendenti Tesla, ha imposto il la massima limitazione degli spostamenti, chiedendo alle persone di rimanere a casa. Un'ordinanza che noi italiani conosciamo bene e che proprio in quell'area inizia a farsi preminente.

"Tutti devono lavorare da casa o smettere di lavorare, a meno che non forniscano un servizio essenziale: operatori sanitari, polizia, vigili del fuoco e altri soccorritori".

I colleghi di Electrek.com hanno ricevuto una mail da parte di alcuni dipendenti Tesla presso lo stabilimento di Fremont in cui si afferma come Tesla si aspetti che vengano a lavorare a meno che "non si sentano male". Ora però, lo stesso Musk ha affrontato il problema con una mail a tutti i dipendenti.

La mail ai dipendenti

Lo stesso Musk ha chiarito come i dipendenti non sono costretti a lavorare:

"Innanzitutto, vorrei essere chiarissimo. Se ti senti poco bene o comunque a disagio, per favore non sentirti obbligato a venire a lavoro. Personalmente sarò al lavoro, ma questo vale per me. E' dunque "totally ok" se vuoi rimanere a casa per qualsiasi motivo".

Musk ha cercato di abbassare il livello di panico riscontrato, considerando come nei giorni scorsi si erano sparse voci sulla possibilità di qualche dipendente positivo al Coronavirus, voce questa, smentite dallo stesso Elon.

Nessun positivo in Tesla

"Stanno circolando molte voci, ma per quanto ne sappiamo, nessuno in Tesla - e sono oltre 56.000 persone - è positivo al Covid-19. Qualora la situazione dovesse cambiare, vi informeremo immediatamente".

Infine, ecco arrivare la critica sul panico creatosi attorno a questa pandemia:


"La mia opinione più schietta e sincera rimane una: il danno causato dal panico del coronavirus supera di gran lunga quello del virus stesso. Se c'è un massiccio reindirizzamento delle risorse mediche sproporzionate rispetto al pericolo, si tradurrà in meno cure disponibili per le persone con bisogni medici critici".

La conclusione, nonostante consigli di evitare assembramenti familiari, è chiara:

"Il mio pensiero, per quel che vale, sulla base degli ultimi dati del Center for Disease Control, è che i casi confermati di Covid-19 non superereranno lo 0,1% della popolazione degli Stati Uniti. Non penso inoltre, quando guarderemo indietro al 2020, che le cause di morte saranno cambiate molto rispetto, ad esempio, al 2017".

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