Nel corso dell'ultima giornata dell'Automotive Dealer Day di Verona prosegue in maniera più che accesa il dibattito su quello che sarà il futuro delle concessionarie. Il loro rapporto con le case madri sta progressivamente cambiando e ben presto i dealer potrebbero trasformarsi da concessionari ad agenzie.
Un cambiamento epocale, che sta divido la categoria. Da una parte, le piccole realtà, tendenzialmente aperte a questa evoluzione, dall'altra le grandi strutture, per lo più contrarie. Sul palco di Verona sono quindi saliti i volti dei tre più grandi gruppi di concessionarie in Italia: Plinio Vanini, presidente del Gruppo Autotorino, Matthias Moser, direttore generale del Gruppo Eurocar Italia e Alberto Di Tanno, presidente del Gruppo Intergea.
Autotorino
Ad aprire il dibattito (con il botto potremmo aggiungere) è stato Plinio Vanini, tendenzialmente contro il passaggio ad agenzie delle concessionarie. "Storicamente, le aziende che hanno avuto successo sono sempre state quelle in grado di cambiare. Tuttavia, prima di affrontare qualsiasi cambiamento, soprattutto se così profondo e radicale, bisognerebbe valutare preventivamente quelle che saranno le conseguenze pratiche di tale evoluzione. A ben vedere, una struttura lavorativa simile è stata adottata in passato anche dalle edicole e questo ha portato al loro fallimento - ha dichiarato il presidente del Gruppo Autotorino -. Detto questo, non mi ritengo a prescindere contro la formula dell'agenzia, semplicemente penso sia giusto da parte di noi concessionari rivendicare la possibilità di avere voce in capitolo e quindi lavorare insieme ai costruttori per delineare le caratteristiche di questo cambiamento. Abbiamo sulle nostre spalle la responsabilità di tantissime famiglie, non possiamo pensare di affrontare un passo del genere senza attente riflessioni".
Il Gruppo Autotorino rappresenta una delle realtà del settore più grandi a livello italiano e nel 2017 è entrata nel novero dei cinquanta maggiori Dealer europei della IDCP Guide to Europe’s Biggest Dealer Groups. Oggi da lavoro a 1.600 persone ed è presente in cinque regioni italiane. "La nostra azienda si fonda su una catena di valori che cerchiamo di trasmettere ad ognuno dei nostri uomini - ha continuato Vanini -. Per questo motivo, siamo soliti approcciarci ad ogni nuova acquisizione con rispetto e umiltà. Non posso negare che un occhio all'internazionalizzazione c'è, così come guardiamo a sempre nuove opportunità nel nostro Paese. Siamo aperti alla crescita e al cambiamento, cercando di dare sempre più spazio ai giovani".

Eurocar Italia
Più positivo è invece il pensiero di Matthias Moser, direttore generale del Gruppo Eurocar Italia. "Non penso che la trasformazione delle concessionarie in agenzie rappresenti necessariamente uno svantaggio per noi operatori del settore. Credo piuttosto che questo potrebbe portare ad un miglioramento della qualità del servizio offerto al cliente - ha spiegato Moser -. Il lavoro del dealer non sarà più incentrato prevalentemente sull'auto, ma guarderà anche a tutte quelle proposte e servizi che, soprattutto con l'avvento dell'auto elettrica, saranno sempre più impattanti nella vendita di un'auto. Noi come gruppo abbiamo già provato la formula dell'agenzia in alcuni nostri punti vendita in Austria con le Volkswagen ID.3 e ID.4 e ha funzionato molto bene".
Il Gruppo Eurocar Italia, controllato al 100% da Porsche Holding, è, in Italia, il più grande gruppo di vendita ed assistenza per i marchi del Gruppo Volkswagen e conta poco meno di 1.600 collaboratori distribuiti in 41 sedi. "La nostra è una realtà molto grande - ha continuato il direttore generale - e puntiamo su un triplice approccio al lavoro: da una parte la decentralizzazione, che mette nella condizione ognuna delle nostre singole realtà di avere totale libertà di scelta su quelle che sono le iniziative commerciali, alla quale si affiancano best practice e cultura aziendale. Il tutto, nella ferma consapevolezza che le concessionarie continueranno a ricoprire un ruolo centrale nella distribuzione dell'automobile".

Intergea
A metà strada tra i due pensieri si posiziona Alberto Di Tanno, presidente di Gruppo Intergea. "Credo che a determinare l'effettiva riuscita della formula dell'agenzia sarà la capacità produttiva dei vari brand - ha spiegato Di Tanno -. Sono infatti convinto che perché questo nuovo approccio al lavoro funzioni, la produzione delle auto dovrà necessariamente seguire l'effettiva richiesta del mercato. In caso di surplus produttivo, con conseguente aumento delle vetture in stock, il sistema sarà destinato al fallimento".
Il Gruppo Intergea è nato nel 2003 e si è ben presto affermato come uno dei più grandi ed attivi a livello nazionale, con sedi sparse un po' per tutto il nord Italia, nonché uno dei primi a credere nella diversificazione, ampliando costantemente la propria rete di servizi. "Mettiamo da sempre al centro del nostro lavoro le persone. Sono loro a fare del nostro Gruppo quello che è - ha continuato Di Tanno -. Oggi la nostra presenza in Italia è importante, ma continuiamo ad essere aperti alla crescita nel nostro Paese, mentre per il momento non abbiamo particolari mire internazionali. Per affermarci all'estero, infatti, dovremmo puntare su un approccio diverso, interfacciandoci con chi è del posto, per comprenderne la cultura e le abitudini".