Nei primi decenni del XX secolo le auto elettriche sembravano essere la scelta più apprezzata dai ricchi borghesi. A differenza delle prime carrozze alimentate con motori a combustione che risultavano più rudimentali e più difficili da usare, le auto elettriche erano semplici e silenziose.
Tra i tanti costruttori che si buttarono nell'impresa in quegli anni, uno dei più famosi fu la Baker Motor Vehicle Company, azienda con sede a Cleveland, in Ohio, che dal 1989 al 1914 produsse diversi modelli in quantità piuttosto interessanti per quelle che erano le possibilità di quel tempo.
Un po’ di storia
Dopo aver fondato nel 1895 l'American Ball Bearing Company, un'azienda specializzata nella progettazione e nella produzione di cuscinetti, l'ingegnere Walter C. Baker iniziò a interessarsi ai disegni che stavano alla base della realizzazione di carrozze a motore.

Qualche anno più tardi, più precisamente nel 1899, Baker, insieme al suocero e al cognato, fondò a Cleveland, in Ohio, la Baker Motor Vehicle Company, puntando su vetture equipaggiate con motori 100% elettrici. Nel 1906 raggiunse il totale di 800 unità prodotte e diventò il primo costruttore di veicoli elettrici al mondo.

La macchina di Thomas Edison
La prima vettura prodotta dalla Baker Motor Vehicle Company fu l’Imperial Runabout, una vettura/carrozza a due posti con tetto che si caratterizzava per un peso di 290 kg, batterie a 12 celle e motori elettrici posizionati centralmente per una potenza complessiva di 0,75 CV. Presentata al Salone dell’Automobile di New York, questa vettura attirò molti clienti visto il suo prezzo competitivo (soli 850 dollari), tra cui Thomas Edison.
L’inventore della lampadina successivamente iniziò a collaborare con il costruttore americano, progettando le batterie al nichel-ferro utilizzate su alcuni modelli.

Oltre alla Imperial Runabout, la gamma della Baker Motor Vehicle Company annoverava anche una vettura Stanhope senza tetto. Questa, nonostante un peso di 430 kg, era in grado di raggiungere i 23 km/h grazie a una potenza massima di 1,75 CV e una trasmissione a tre rapporti. La Stanhope aveva un prezzo di 1.600 dollari.

Il successo della Baker
Dopo una breve parentesi sportiva con la produzione nel 1902 della Torpedo da 14 CV che si concluse con un terribile incidente durante le prove di velocità dell'Automobile Club of America di quell'anno a Staten Island, Baker decise di abbandonare il sogno del record di massima velocità e di concentrarsi sullo sviluppo di nuovi modelli stradali più performanti.

Nel 1907 la gamma era composta da ben 17 vetture elettriche - tra cui la Imperial, la Suburban, la Victoria, la Surrey e la Depot Carriages -, con prezzi che variavano dai 2.500 ai 4.000 dollari. A quel periodo risale l’ingresso dei modelli Baker nella flotta di veicoli del Presidente degli Stati Uniti d’America William H. Taft, che contribuirono a rendere celebre l'azienda fino al declino, causato anche dall'avvento dei motori endotermici, e alla chiusura avvenuta nel 1914.