La trazione elettrica e la guida autonoma sono due obiettivi considerati primari sulla strada della mobilità di domani ed hanno un rapporto più profondo di quanto si potrebbe pensare perché ciascuna delle due tecnologie può seriamente rappresentare la chiave per lo sviluppo dell'altra. La seconda in particolare, oltre a rendere più sicuri i trasporti e le strade, promette di avere anche interessanti risvolti tecnici aiutando le auto a batteria a migliorare l'autonomia. Ma come?
La "vera" guida autonoma, per intenderci quella dal livello quattro in su, presuppone un sistema di comunicazione avanzato sia tra i veicoli sia tra questi e le infrastrutture: un flusso di informazioni che ha come primo obiettivo quello di evitare le situazioni a rischio e prevenire le collisioni ma può in seconda battuta permettere alle auto di gestire al meglio la marcia.
Un primo esempio è già in strada con le Audi dotate di protocollo V2I (Vehicle to Infrastructure), che permette loro di dialogare con i semafori intelligenti che qualche città ha già iniziato a installare: il vantaggio è conoscere in anticipo il tempo disponibile prima del passaggio dal rosso al verde e viceversa per capire se si riuscirà a passare o conviene iniziare a rallentare. Ma significa anche evitare sprechi di energia in accelerate e frenate inutili, non solo per le auto elettriche.
Come è facile intuire, si tratta di un'opportunità che il "pilota automatico" potrà sfruttare in molti modi, compreso appunto quello del risparmio energetico, ottimizzando alla perfezione la strategia di marcia in funzione del traffico con un tempismo migliore di quello di qualunque conducente umano... Sfruttando alla perfezione la frenata rigenerativa che ad oggi vale già in media il 30% dell'autonomia complessiva di una EV.
Sicurezza=leggerezza?
C'è anche un altro modo in cui la guida autonoma potrebbe contribuire a rendere più efficienti le auto ed è con gli effetti indiretti che il maggior livello di sicurezza attiva avrebbe sul modo di costruirle: infatti, se davvero l'intelligenza artificiale arrivasse a poter impedire del tutto il rischio di incidenti, si potrebbe superare la necessità di complesse strutture ad assorbimento d'urto e quindi progettare "ossature" più semplici e leggere.
Tuttavia, per quanto suggestiva, l'idea di costruire auto dotate di strutture più essenziali perché “tanto non avranno mai un incidente” appare ancora un po' troppo fantascientifica e persino un tantino inquietante. Prima di arrivare a tanto è legittimo aspettarsi che un aiuto concreto alla riduzione del peso possa arrivare dallo sviluppo delle batterie, oggi ancora gravate da un rapporto sfavorevole tra massa e contenuto energetico.