Dal ruolo italiano nell’iniziativa Battery 2030+ all’importanza della ricerca Ue per non soccombere allo strapotere asiatico sulle batterie, passando per una panoramica delle tecnologie più promettenti per gli accumulatori del futuro.

Abbiamo parlato di tutto questo con la professoressa Silvia Bodoardo, direttrice dell’Electrochemistry Group del Dipartimento di Scienze Applicate e Tecnologia del Politecnico di Torino, in prima linea quando si tratta di rappresentare la ricerca nel nostro Paese per le batterie di domani.

La ricerca per superare l’Asia

Come referente italiana nell’ambito del progetto Battery 2030+, Bodoardo ci ha potuto spiegare nel dettaglio ratio e metodo di questa iniziativa, che riguarda tanto l’ambito dei materiali quanto quello del design delle celle, ma anche lo studio avanzato tramite sensori del comportamento all'interno degli accumulatori.

“Con una buona ricerca di base potremo consentire all’Europa di diventare un leader in questo campo, ora dominato dall’Asia”, osserva la professoressa, “l’idea è quella che non possiamo solo rincorrerli ma dobbiamo andare in direzioni più nuove e avanzate”. E in questo senso, il poter mettere a fattore comune le competenze tra i Paesi membri, così come poter contare sulle risorse dell’Unione, rappresenta un valore aggiunto indispensabile per ricerca, come sottolineato da Bodoardo.

Aspettando il breakthrough

Anche se ad oggi e per i prossimi anni il litio rimarrà con ogni probabilità la scelta in grado di garantire la maggiore densità di energia, la ricerca si sta muovendo a ritmi vertiginosi: “Tutti puntiamo al breakthrough”, spiega la professoressa, ossia a quella scoperta in grado di proiettare improvvisamente in avanti il livello delle prestazioni delle batterie.

Bodoardo ha parlato anche di tecnologie specifiche come la litio-zolfo o la litio-aria, che promette una densità di energia teorica vicina ai carburanti liquidi, ma anche di riciclo e riutilizzo delle risorse: “Tema fondamentale per la sostenibilità ambientale ma anche per lo sviluppo economico”.