L'universo delle batterie si sta ampliando sempre più verso la seconda vita degli accumulatori attraverso un processo di rigenerazione. In questo, Honda Motor Europe, in collaborazione con la società francese Snam, si sta impegnando per il riutilizzo delle batterie giunte a fine vita in uso su modelli ibridi ed elettrici.
Non si tratta di una novità: la second life è oramai un concetto affermato e di recente ha visto anche un nuovo maxi-accordo per il riciclo e lo smaltimento.
In questo ambito, ecco l'intesa di Honda con Snam in cui le concessionarie Honda in Europa, attraverso una piattaforma web dedicata, potranno richiedere la raccolta delle batterie stesse.
La seconda vita delle batterie
Snam, dal canto suo, raccoglierà e rigenererà tutte le batterie esauste preparandole ad una "seconda vita" in cui serviranno a stoccare energie rinnovabili o recuperando come detto componenti al loro interno. Nel caso specifico, si tratta di una lavorazione delle batterie agli ioni di litio e all'idruro di nichel metallico (NiMH).
Una volta giunte nel centro di stoccaggio, Snam valuta quali pacchi batterie possono essere usati per sviluppare nuovi dispositivi di accumulo dell'energia. Dopo la cernita, questi vengono riconvertiti e resi disponibili per immagazzinamento di energia ad uso domestico e industriale.
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Recupero delle materie
In caso di celle di batterie danneggiate e non idonee ad una "seconda vita", è possibile estrarre materie preziose quali litio e cobalto grazie a tecniche basate su processi chimici in fase acquosa. Una volta estratte, queste materie prime possono essere riutilizzate nella produzione di nuove batterie, pigmenti o additivi utili per la malta.
Altre materie di uso comune, tra cui rame, metallo e plastica, vengono riciclate e commercializzate per una serie di attività produttive. Si tratta di una pratica oramai consueta che ha permesso di aprire - tra l'altro - anche nuovi canali lavorativi e di sviluppo virtuosi. L'esempio di Li-Cycle, tanto per citare una start-up, è evidente.