Aspettando un futuro wireless, ad oggi per fare un pieno di elettricità non ci sono alternative: serve un cavo. E se ci si carica a casa o alle colonnine in AC, il cavo è tendenzialmente quello di proprietà del conducente.

Ora, visto che questi cavi non vengono via esattamente a buon mercato, perderli o farseli rubare non è certo una questione da poco. Qualche delinquente ha fiutato l’affare, e i furti purtroppo stanno aumentando.

Il caso Model 3

È stata la polizia di Amsterdam a lanciare l’allarme: “Solo nel distretto meridionale della città sono stati denunciati 21 furti di cavi di ricarica nei giorni compresi tra il 20 novembre e il 4 dicembre. Tutti da proprietari di Tesla”. Stando a quanto riportato, i furti sarebbero avvenuti prevalentemente di notte, quando la maggior parte delle elettriche è in carica, e interesserebbero tutto il Paese.

Tesla Model 3 CCS

Ma perché proprio Tesla? Sembrerebbe secondo alcuni un problema legato al freddo di queste settimane, particolarmente pungente in Nord Europa: non farebbe scattare il meccanismo di blocco del cavo una volta inserito e ne permetterebbe quindi il distacco.

Nella maggior parte dei casi i furti interesserebbero la Model 3, probabilmente perché si tratta del modello più diffuso. Già in passato, tra l'altro, l'auto incappò in una serie di malfunzionamenti a maniglie porta e finestrini proprio dovuti al freddo.

Un problema serio

Il motivo che spinge i malviventi ai furti è abbastanza chiaro: un cavo per la ricarica ha un costo che si aggira intorno ai 300 euro. Cavi usati si trovano facilmente a cifre intorno ai 150 euro. Un problema che quindi va monitorato con attenzione per evitare che questa odiosa pratica possa diffondersi.

Tesla intanto non ha ancora preso una posizione ufficiale al riguardo. Già nel 2018 rilasciò aggiornamenti software proprio per risolvere i malfunzionamenti di cui sopra. Vedremo se a breve farà altrettanto per correggere quello che sembra essere diventato un bug abbastanza costoso. Sempre che di bug si tratti.