L'elettrificazione della mobilità è "solo" un tassello della transizione energetica. La domanda è: l’Italia e l’Europa come si stanno comportando in questo imponente processo di trasformazione, che dovrà portarci alla decarbonizzazione totale nel 2050?
A maggior ragione in un momento così delicato sul fronte energetico, solo i numeri possono aiutare a capire dove ci troviamo e dove stiamo andando. A snocciolarli in una vera e propria "lezione sull'energia" è stato Maurizio Delfanti, amministratore delegato di RSE, dal palco degli Electric Days 2022, seconda edizione dell’evento sulla transizione organizzato da InsideEVs e Motor1.com Italia, in collaborazione con Ansa, Wired e Vanity Fair.
I nuovi scenari
Nel suo intervento, disponibile in video in forma integrale, Delfanti ricorda prima di tutto che il mondo dell’energia è “responsabile di tre-quarti delle emissioni nel mondo”. Le cose dovranno però cambiare nei prossimi 30 anni. E i primi segnali si vedono già ora.
Delfanti spiega poi che il Pnrr è uno dei driver “fondamentali” per gli obiettivi che ci siamo dati, perché dentro troviamo un po’ di tutto: dallo sviluppo degli elettrolizzatori alla sperimentazione dell’idrogeno nei trasporti su strada, passando per le colonnine di ricarica delle auto elettriche.
Tutti per uno
Una specificazione è però importante: per centrare i target europei previsti in Fit for 55, che prevedono una riduzione delle emissioni al 2030 pari al 55%, non basta investire sulle rinnovabili, ma anche sulla “efficienza” delle nuove soluzioni. Fortunatamente, sottolinea il professore, da qui ai prossimi anni nasceranno nuove tecnologie che ci daranno una mano.
In ogni caso, ciascuno di noi dovrà fare la propria parte: “Serve un maggior coinvolgimento dell’utente finale, che deve mettere in campo dei comportamenti virtuosi. Guardiamo i trasporti, dove non basta dire ‘elettrifichiamo’; bisogna cambiare il modo di spostarsi, riducendo le auto in città e utilizzando di più il car sharing e il Tpl”.