Il punto fermo è che non c’è auto elettrica senza colonnine. Più complesso risulta invece sviscerare il rapporto tra queste due realtà, vicino secondo alcuni al paradosso dell'uovo e la gallina.
E (anche) di infrastrutture naturalmente si è parlato agli Electric Days 2022, la seconda edizione dell’evento su mobilità sostenibile e transizione energetica organizzato dalle edizioni italiane di InsideEVs e Motor1.com, in collaborazione con Ansa, Wired e Vanity Fair. Cliccate sul tasto play per vedere in forma integrale il dibattito organizzato insieme a Motus-E.
Qualità, non solo quantità
Partiamo dai dati, che parlano di 28.000 infrastrutture pubbliche presenti oggi in Italia. “Una cifra abbastanza limitata”, commenta Giorgio Biscardini, Partner Strategy & Italy, secondo cui la Penisola è “indietro rispetto ai grandi Paesi europei”. A dare speranza c’è comunque il trend di crescita, perché “un anno fa i punti di ricarica erano 20.000”.


I numeri, però, non sono tutto: “La quantità è importante, ma la qualità e la distribuzione lo sono altrettanto”, spiega Paolo Martini, ceo di Be Charge. “Questo elemento è fondamentale quando costruiamo il nostro approccio, che si basa sulla colonnina giusta al posto giusto”.
Una considerazione che piace a Johann Wohlfarter, numero uno di Neogy: “Dove, come e quali colonnine mettiamo è il prossimo passo di questa evoluzione”. Se in passato, come racconta Wohlfarter, i punti di ricarica venivano installati “dove si poteva”, oggi non può più essere così, perché “bisogna mettere al centro le esigenze degli automobilisti”.


Semplificazione e non solo
Insomma, citando un famoso detto, il cliente ha sempre ragione. Lo pensa anche Roberto Di Stefano, ceo di Free2Move eSolutions: “Dobbiamo capire le esigenze di chi usa il veicolo elettrico, che sia una flotta oppure un privato, che magari ha un garage o vive in condominio, fornendo un servizio utile alla sua missione. Non basta installare un punto di ricarica per risolvere tutto”. Senza dimenticare una nota dolente tipica delle nostre parti: la giungla di regole con cui fare i conti. In poche parole, bisogna semplificare, altrimenti rischiamo di “arrivare tardi e farci prendere il mercato da altri”.
Tra gli argomenti trattati, anche la ricarica in autostrada e tra le aziende. Sull’ultimo punto, il ceo di A2A E-Mobility, Fabio Pressi, osserva che la sua società sta “investendo molto anche per facilitare le operazioni che porteranno a soluzioni simili alle carte carburanti”.