Fa bene al pianeta e potrebbe anche fare bene alle tasche di tutti, se solo sapremo coglierne tutte le opportunità. La transizione energetica non è “solo” una questione ambientale, ma anche economica. Perché la storia insegna che il mondo viene spinto a fare delle scelte seguendo le occasioni.

Serve però il giusto supporto per accompagnare l'industria attraverso una concreta riconversione verde, promuovendo la collaborazione tra le imprese che hanno competenze diverse. In pratica, creare un vero e proprio ecosistema.

Più lavoro

Anche di questo si è parlato durante gli Electric Days 2022 per spiegare quanto già oggi possa essere puntare sul green. Un argomento che prende le mosse dalle considerazioni di Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, che invita a

“ripensare il mondo del lavoro”, perché “fino ad ora abbiamo fatto analisi parziali, calcolando le potenziali perdite di dipendenti solo su verticali di settore, ma questo fa perdere la visione completa e il valore della trasformazione, rischiando di metterci in ritardo sulla transizione”.

Sempre più studi dimostrano infatti che se gestito in maniera oculata il cambiamento in corso ha la possibilità di creare più impieghi di quanti potrebbe farne scomparire. Ma durante il dibattitto emerge anche che esistono altre dimensioni, oltre a quella occupazionale, che rendono utile la trasformazione.

Tutti i benefici

Guardando ai benefici più immediati per le aziende, c’è ad esempio un tema della brand image: puntare realmente - e non in stile green washing - sulla sostenibilità può portare importanti giovamenti in termini di immagine. Oppure si può ricordare un’analisi europea che mostra come accelerare la transizione verso l’auto elettrica sia un grosso valorizzante della market capitalization per i costruttori che hanno annunciato grandi investimenti. Le stime dicono che da qui al 2030 possa addirittura raddoppiare.

Nel talk si sottolinea poi che le vetture a zero emissioni, da qualcuno additate come responsabili della perdita di posti di lavoro, possano essere invece il trampolino di lancio di nuovi mestieri. Basta pensare a tutto l'ecosistema di infrastrutture e servizi che gli ruota intorno.

La morale è che il costo del non fare oggi è un’arma a doppio taglio, che il più delle volte fa male. Chi si ostina a voler preservare a tutti i costi lo status quo potrà anche trovare qualche minimo sollievo nel breve periodo, ma la via è segnata e il progresso non potrà essere fermato.

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