L’auto moderna è sempre più tecnologica e connessa: questo ha portato tutte le Case a realizzare ognuna la propria app ufficiale. Un recente studio della società americana J.D. Power dal titolo “The OEM EV app Benchmark” si è concentrato proprio sulle app dei costruttori di automobili è ha messo in luce la tendenza degli automobilisti a usare sempre più assiduamente queste app "a quattro ruote".
Secondo il sondaggio, condotto su circa 1.000 proprietari di auto appartenenti ai 20 principali marchi, chi guida un’auto elettrica consulta le app delle Case più spesso chi guida un’auto ad alimentazione tradizionale, principalmente per tenere maggiormente d’occhio l’autonomia residua o per gestire i processi di ricarica.
Uno strumento indispensabile
Nel dettaglio, più del 50% dei proprietari di un’auto elettrica fa affidamento all’app fornita dalla Casa che ha prodotto la sua vettura, a dimostrazione di come stia diventando uno strumento sempre più importante.
J.D. Power, allora, si è chiesta che livello di soddisfazione hanno gli utenti delle app delle Case e ha scoperto che ci sono ancora grossi campi in cui migliorare. Difficilmente, infatti, gli automobilisti ne definiscono appagante l’uso.
Il gap con le altre app
“La maggior parte degli automobilisti si è detta insoddisfatta delle funzionalità e della velocità delle app per veicoli elettrici – ha detto Jason Norton, senior manager del dipartimento automotive di J.D. Power – Le Case devono risolvere i problemi in certe aree critiche per arrivare ad offrire un’esperienza utente in linea con le altre app che le persone usano normalmente”.
“Ad esempio, quando si parla di home banking – ha aggiunto Norton – nessuno ha voglia di aspettare 60 secondi per vedere il proprio saldo del conto corrente aggiornarsi a seguito di una spesa effettuata. Perché invece chi guida un’auto elettrica deve aspettare così tanto prima di sapere se ha davvero chiuso le portiere?”.
I punti chiave
Lo studio di J.D. Power poi scende ancor più nel dettaglio e compila un elenco di quali siano le funzioni che gli automobilisti ritengono più importanti quando si parla delle app per auto elettriche realizzate dai costruttori.
- La ricarica prima di tutto. Il 70% degli intervistati ha detto che consulta l’app almeno una volta ogni due che usa l’auto. Controlla l’autonomia o come sta procedendo la ricarica. Sebbene la maggior parte delle persone ricarichi la propria auto a casa, l’85% controlla tramite telefono se avrà ancora la possibilità di trovare delle colonnine pubbliche prima di mettersi in marcia.
- Maggiori funzioni. Di un elenco di 20 funzioni disponibili su una moltitudine di applicazioni, 15 sono state definite utili dagli intervistati. Sorprendentemente, solo 8 di queste sono diffuse su larga scala sulle app delle Case automobilistiche. Si chiede ad esempio che l’app consenta di usare il telefono come chiave dell’auto o che più proprietari possano usare l’app per gestire il veicolo: sono offerte da un numero esiguo di costruttori.
- Serve informazione. C’è un altro nodo da sciogliere in merito all’uso delle app: devono essere spiegate. Il 32% degli automobilisti afferma di non aver mai aperto l’app per la sua auto elettrica perché non sa come si usa. J.D. Power suggerisce che le Case spieghino i vantaggi delle loro app attraverso la rete vendita, proprio come successe con l’arrivo di una tecnologia ormai sdoganata come il Bluetooth.
- Basta abbonamenti. Uno dei principali motivi per cui gli automobilisti non usano le app delle Case è che queste a volte sono a pagamento. Dopo il periodo gratuito di prova, quindi, preferiscono disinstallare l’app anziché pagare l’abbonamento mensile.
Chi sono i migliori
In questo panorama, gli analisti di J.D. Power hanno stilato un elenco delle migliori app attualmente sul mercato. Sono FordPass, Tesla, My Hyundai e Kia Access. Non si può non notare che si tratti di Case automobilistiche tradizionali (Tesla non è più una vera startup) e che i new player, il cui nome è spesso associato a concetti come tecnologia e modernità, faticano di più a proporre app soddisfacenti ai propri clienti.
Rivian o Lucid, ad esempio, hanno app lente e generalmente non così facili da usare. Si tratta di problemi di gioventù che saranno probabilmente risolti in tempi abbastanza brevi con il rilascio di nuove versioni del software, ma che al momento restano un passo indietro".
“Le startup di auto elettriche devono prestare maggiore attenzione alle esigenze dei clienti – ha detto Fabian Chowanetz – direttore del settore automotive di J.D. Power – Al momento non forniscono le informazioni richieste su, ad esempio, la possibilità di trovare colonnine pubbliche, impostare i processi di ricarica o consultare dati sulla guida o sulla tecnologia presente a bordo”.