Se è vero che l'industria delle auto elettriche ha iniziato a svilupparsi seriamente da meno di 20 anni, nei decenni precedenti non sono comunque mancati studi ed esperimenti condotti in varie parti del mondo alla ricerca di alternative più efficienti spesso condotti partendo da modelli di grande serie.

Uno dei più curiosi si deve alla crisi petrolifera degli Anni '70 che spinse, tra gli altri, l’Istituto Elettrotecnico di Varsavia, in Polonia, a intraprendere il progetto di una versione completamente elettrica della Fiat 125, che si concretizzò nel 1977.  

Fino a 100 km di autonomia

Il team, guidato dall’ingegnere Eugeniusz Popławski e composto dal tecnico-elettricista Tadeusz Wojtkowiak e dal meccanico Władysław Podgórski, ha dato vita a un prototipo di berlina di medie dimensioni in grado di percorrere fino a 100 km e raggiungere una velocità massima di 80 km/h.

Il powertrain si componeva di un motore a induzione trifase da 13 kW (17,7 CV) con frequenza di 50Hz posizionato nella parte anteriore del veicolo e alimentato da un pacco batterie con tensione nominale di 96 V composto da 8 batterie piombo-acido da 12V e 120 Ah poste nel bagagliaio e pesanti in tutto 320 kg. Il cambio era presente ma vuoto perché la trasmissione era diretta, gii unici ingranaggi erano quelli del diffenziale.

Il problema era fermarla

La parte elettrica, per quanto rudimentale, funzionava, ma nel sostituire un powertrain elettrico a uno convenzionale su un'auto di serie già allora si andava incontro a svariati problemi, tra cui quello della frenatura: la mancanza del motore sulla 125p impediva di far funzionare il dispositivo a depressione del servofreno, con il risultato che per arrestare l'auto occorreva spingere con forza il pedale fino in fondo ed era comunque difficile fermarla da una velocità di 50 km/h se non dopo almeno 30 metri.

La versione aggiornata

Più tardi, e precisamente nel 1991, la Fiat 125p elettrica fu sottoposta ad un ulteriore sviluppo da parte della Kielce University of Technology che, grazie ad alcune novità tecniche, migliorò notevolmente le performance. 

Il team, composto dagli ingegneri Eugeniusz Popławski, Sławomir Karyś, Grzegorz Radomski e Andrzej Dębosz, introdusse un nuovo inverter da 33kW con transistor IGBT, un sistema di frenata rigenerativa per recuperare l’energia cinetica nelle fasi di frenata e una logica di controllo completamente digitale. 

Fotogallery: Fiat X1/23, la concept car elettrica del 1974