L’auto elettrica porta con sé l’eliminazione di tutta una serie di organi meccanici: il cambio, in primis, o gli alberi di trasmissione che collegano i due assi delle ruote delle auto a trazione integrale, ad esempio. Ma questa non si era ancora sentita: le auto elettriche del futuro potrebbero addirittura fare a meno dei… freni.
Lo dimostra la DS E Tense Performance prototipo del gruppo Stellantis di cui Motor1.com ha parlato in dettaglio, che è stato equipaggiato con un tipo di frenata rigenerativa talmente efficace che per fermarsi si po' rinunciare del tutto a dischi, pinze e pastiglie.
Sotto sotto c’è Formula E
L’auto in questione, per mettere a punto questo impianto frenante “senza freni” ha attinto a piene mani dalle vetture di Formula E. Proprio la collaborazione del marchio DS con quelli dell’omonimo team che corre nel mondiale riservato alle monoposto a zero emissioni ha permesso di arrivare ad avere una frenata rigenerativa con una potenza di 600 kW.
DS, in realtà, afferma che la sua E Tense Performance è dotata anche di freni convenzionali ma che, vista proprio l’efficacia del sistema di rigenerazione dell’energia, quello è “completamente ridondante”. In parole povere: superfluo.
Evoluzione naturale
Si fa fatica a pensare a un’auto senza impianto frenante tradizionale, ma a pensarci bene questa soluzione tecnica potrebbe prendere piede prima di quanto ci si immagini anche su normali vetture di serie. I segnali non mancano.
Prima di tutto, si pensi alla guida “one-pedal” di cui tante auto elettriche già dispongono, in condizioni di guida normali, dove non è richiesto sfruttare tutta la potenza dell’impianto, già si fa a meno di premere il pedale del freno. Non per niente, con le auto a batteria, si sono rincominciati a vedere freni posteriori a tamburo, più economici di quelli a disco, che consentono di avere performance equivalenti proprio grazie all’apporto della frenata rigenerativa.
Un esempio di quanto possa essere efficace il rallentamento di un’auto utilizzando solo il sistema di rigenerazione dell’energia è mostrato anche dalle prossime vetture di Formula E: le cosiddette Gen3. Hanno un secondo motore elettrico all’anteriore che ha il solo compito di recuperare energia e ricaricare la batteria nelle fasi di frenata ma permette, anche in quel caso, di dotare le auto di dischi e freni dalla potenza ridotta.
C’è anche una questione ambientale
Detto che il giorno in cui le auto elettriche non avranno un impianto frenante tradizionale saranno comunque sicure esattamente se non di più di quelle attuali, rinunciare a dischi, pinze e pastiglie porta con sé altri vantaggi.
Prima di tutto, riduce le masse non sospese dell’auto, con effetti benefici su comfort e tenuta di strada. Poi riduce i costi, permettendo di rinunciare fisicamente ad alcune componenti. Infine, ha anche effetti positivi sull’ambiente, sia quando si giunge al momento di dover cambiare le pastiglie, sia per l’assenza durante l’uso della produzione di polveri e di particolato fine.