L’appuntamento più importante è fissato al 2025, quando l’attesissima Ferrari elettrica farà finalmente il suo debutto. Ma l’invito ad appassionati e curiosi è di tenere gli occhi ben aperti anche la prossima settimana, precisamente il 16 giugno, giorno in cui a Maranello andrà in scena il Capital Markets Day del Cavallino.
Sarà probabilmente quella l’occasione per sapere di più sulla rossa a batteria, con il ceo Benedetto Vigna chiamato a illustrare i piani di Ferrari per i prossimi 4 anni. Un evento che promette novità importanti a tema elettrificazione, in un momento particolarmente caldo dopo il dibattutissimo voto dell'Europarlamento sullo stop ai motori benzina e diesel dal 2035. Ma qualche interessante indiscrezione ha già iniziato a trapelare.
Produzione e batterie
Le riporta l’agenzia di stampa americana Bloomberg, informata da “persone che hanno familiarità con la questione”. Tra gli annunci che potrebbero arrivare, ci sarebbe quello di un’espansione della produzione a Maranello, che dovrebbe dare vita a una terza linea produttiva dedicata proprio a supercar elettriche e ibride.
Ma non solo. Pare infatti che l’allargamento includerà anche un nuovo centro di ricerca e sviluppo sulle batterie: un'ipotesi straordinariamente interessante. Nessun dettaglio, invece, sui costi d’investimento. La testata sottolinea però che, da quando le indiscrezioni hanno iniziato a filtrare, le azioni del Cavallino sono tornate a salire.
Avanti senza pensare all'Europa
Al momento, Ferrari non commenta le voci, anche perché basta un po’ di pazienza: mancano solo pochi giorni per eventuali annunci. Per ora, la cosa più interessante da notare è che Maranello e la Motor Valley sembrano muoversi senza badare troppo a cosa succede in Europa. Anche quando l’Ue decide, sulla carta, di preservare (in parte) i brand di nicchia come queste eccellenze italiane dalle nuove e più rigide normative sulle emissioni.
Ci riferiamo ovviamente al già citato voto dell'Europarlamento, che ha deciso non solo di vietare le vendite di auto a benzina e diesel dal 2035, ma anche di applicare limiti alle emissioni di CO2 meno stringenti fino al 2036 ai costruttori con volumi ridotti. Un emendamento fortemente voluto dall'Italia per la sua preziosissima Valle dei motori, che al di là di tutto, forte della sua straordinaria vivacità, sembra già pronta a muoversi a grandi passi verso un futuro sempre più decarbonizzato.
Fonte: Bloomberg