Le azioni Tesla come i Bitcoin? Sì, secondo il premio Nobel per l’Economia Paul Krugman, che dalle colonne del New York Times azzarda il paragone per spiegare come si possano trovare punti di contatto tra due prodotti finanziari che negli ultimi tempi stanno vivendo un destino comune.

Krugman, con una lucida analisi, esamina quello che in entrambi i casi può essere catalogato come un incremento di valore almeno in parte immotivato e arriva ad affermare che l’esplosione della “bolla” del titolo Tesla e delle criptovalute era intuibile e del tutto inevitabile. Ma scendiamo nei dettagli.

Il giudizio su Elon Musk

Una parte del ribasso di valore delle azioni Tesla è legato al generale calo dei titoli tecnologici. Ma un’altra parte al fatto che l’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk non ha convinto gli azionisti. Krugman non usa giri di parole affermando: “Non mi fiderei di Musk per dare da mangiare al mio gatto, figuriamoci per dirigere una grande azienda”. Poi, rincara la dose: “Chi come me frequenta da tempo il mondo accademico sa che ci sono persone assolutamente brillanti in certi campi ma completamente stupide in altri”.

Sia chiaro, Elon Musk è stato ed è ancora molto bravo – e il professore su questo non ha dubbi – a guidare Tesla o Space X, ma saprà fare altrettanto con Twitter? Ha ancora la situazione sotto controllo? E questa sua nuova avventura avrà ripercussioni negative sui destini delle altre sue aziende? Fino a ora Elon Musk era visto come un “figo”. Un imprenditore brillante che otteneva un successo dopo l’altro. Quello che ha combinato con Twitter, invece, lo ha messo sotto una luce diversa e gli ha fatto perdere parecchio del fascino che aveva fino a poco tempo fa.

Elon Musk ospite di Volkswagen

Elon Musk ospite a un evento Volkswagen parla di auto elettrica con Herbert Diess

Tesla deve confermarsi solida

Ed è proprio all’ammirazione nei confronti di Elon Musk che Krugman imputa buona parte del successo di Tesla. “Le vendite della Casa – ha affermato il professore – sono dipese almeno parzialmente dalla percezione che aveva la gente di Musk. È difficile spiegare diversamente l’enorme valutazione che il mercato ha attribuito a Tesla prima del calo. Per arrivare a certi picchi un’azienda deve generare profitti per molti anni consecutivi, non solo per poco tempo. E deve garantire prospettive di crescita sul lungo periodo”.

Non sono tante le aziende che possono vantare questi requisiti. In campo tech ci sono Apple, Microsoft e Amazon, che sono redditizie da decenni, ma sono casi isolati. E hanno raggiunto certi livelli perché tutti gli esseri umani del pianeta usano i loro prodotti. Quanta gente guida davvero una Tesla? E che reali prospettive di crescita può garantire?

Foto aggiornate di Tesla Semi

Il Tesla Semi, mezzo con cui la Casa debutta tra i camion elettrici

“Certo, l’auto elettrica si diffonderà sempre di più – ha spiegato Krugman – essendo l’unico modo per salvare il mondo dalla catastrofe climatica. Ma ci sono tanti concorrenti a Tesla e Tesla deve dimostrare di mantenere la posizione di leader quando anche gli altri costruttori saranno 100% a zero emissioni. Dovrà insomma trovare qualcosa, sia essa una rete di ricarica formidabile o un qualche servizio particolare, che continuerà a rendere Tesla unica nel panorama automobilistico mondiale”. Ci riuscirà?

Il parallelo con i Bitcoin     

E qui si torna alla considerazione iniziale. L’enorme crescita di valore del titolo Tesla non si è basata solo su elementi reali. “Per quanto posso dire – ha affermato Krugman – gli investitori si sono innamorati di una storia che aveva tutti gli elementi per essere attraente: un prodotto nuovo, la lotta al cambiamento climatico e soprattutto un leader innovatore, brillante e simpatico”. Da qui a dire che la favola durerà a lungo ce ne passa. Un po’ come succede con le criptovalute.

 

“Nonostante anni di sforzi, nessuno è ancora riuscito a trovare un uso serio delle criptovalute diverso dal riciclaggio di denaro – ha detto Krugman –. Ma il fascino della novità, della nuova frontiera ha spinto comunque i prezzi alle stelle. Oltre livelli ragionevoli e a causa della presenza di un esercito di appassionati che ha generato l’hype sul settore. Alla fine vedremo cosa succederà davvero, sia a Tesla sia ai Bitcoin. Per ora resterò a guardare. E di certo non affiderò il mio gatto a Elon Musk”.