Mentre Italia, Germania e altri Stati membri dell’Ue litigano col resto d’Europa per fermare il piano al 2035 contro benzina e diesel, Bruxelles si muove per salvare il futuro dell’auto elettrica. Lo fa con il Critical Raw Materials Act (Crma), una proposta di normativa pensata per assicurare tutti minerali utili alla transizione energetica.

Sono quattro i pilastri della strategia, che verrà svelata a breve: individuare le materie prime strategiche; creare un’apposita rete europea di agenzie; rafforzare la catena di approvvigionamento e garantire condizioni di parità nel blocco. Ma cosa ne pensa l’industria delle quattro ruote?

Bene, ma si può fare di più?

A sbilanciarsi è l’associazione Acea (European autombile manufacturer’s association), che riunisce di Costruttori d’auto del Vecchio Continente. “Accogliamo con favore l’annuncio da parte della Commissione europea del Crma, che dovrebbe essere pubblicato la prossima settimana”.

Materiali di sequoia

Materie prime riciclate da Redwood Materials

Promossa quindi l’iniziativa dell’esecutivo Ue, anche se non si conoscono ancora i contenuti precisi. Acea propone però “una serie di azioni per rafforzare la disponibilità di materie prime critiche nelle industrie europee”. Suggerimenti che si basano su considerazione fondamentale.

Più investimenti e meno burocrazia

“Con il divieto (in bilico, ndr) di vendere auto e furgoni con motore a combustione dal 2035 e i nuovi obiettivi di riduzione della CO2 per i veicoli pesanti appena proposti, non c’è mai stata necessità maggiore di garantire che la transizione verde proceda senza intoppi”. L’associazione indica perciò sei principi a cui l’Europa dovrebbe ispirarsi.

  • Favorire gli investimenti in progetti di estrazione, raffinazione e riciclo, attraverso prezzi dell’energia bassi, autorizzazioni rapide, standard ambientali pratici e riqualificazione dei lavoratori.
  • Rafforzare le capacità nazionali ed eliminare gli ostacoli a estrazione, raffinazione e lavorazione delle materie prime
  • Migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento e la diversità delle fonti di materie prime attraverso accordi di libero scambio e partenariati
  • Rafforzare l’economia circolare per aumentare la disponibilità di materie prime secondarie
  • Garantire che l’accesso alle materie prime critiche rispetti gli standard internazionali e aderisca a pratiche sostenibili e rispettose dei diritti dell’uomo e dell’ambiente
  • Individuare progetti strategici nei settori del riciclaggio, del recupero e della sostituzione delle materie prime critiche e garantire l’accesso ai finanziamenti