L’auto elettrica costa ancora tanto? Sì e no. Dipende dai punti di vista. Se si guarda al solo prezzo d’acquisto iniziale, allora la frase è vera. Il segreto del risparmio sta però in poca manutenzione e tasse più basse, che portano le vetture a batteria a essere complessivamente più convenienti delle controparti a benzina e diesel.
Ma sembra che non tutti la pensino così. È il caso di Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase), che parla di mobilità sostenibile durante il programma “24 Mattino” su Radio 24. Il suo punto di vista? “L’auto elettrica è fatta solo per i ricchi” e, forse, pesa anche troppo sulle casse dello Stato.
Gli incentivi? Pesano
“Quando erano 6.000 il primo anno o 60.000 nel secondo – sostiene Pichetto Fratin, parlando di veicoli a zero emissioni –, potevano starci degli incentivi statali, ma se entriamo in un’ottica di milioni o centinaia di migliaia di acquisti, probabilmente qualche effetto sul bilancio del Paese gli incentivi ce l’avrebbero e diventerebbe molto difficile”.

Auto elettrica in carica
A leggere così le sue parole, pare che l’ecobonus alle auto elettriche possa scomparire in futuro. Quando, di preciso, non è dato saperlo. Intanto, lo stesso ministro precisa che “nessuno mette in dubbio l’auto elettrica, che è un obiettivo da raggiungere”. La mobilità non dovrebbe però essere “completamente elettrica, perché ci sono dei motori endotermici che possono usare biocarburanti e biometano, che possono funzionare”.
“L’accompagnamento – conclude – deve essere appaiato al fatto che l’industria deve avere un prezzo possibile a favore della collettività. Oggi l’auto elettrica è fatta solo per i ricchi, mentre noi abbiamo un parco auto di 40 milioni, con ancora 2 milioni di Euro 1 e 2. Pensare di sostituire tutto con l’elettrico è inimmaginabile in questo momento. È un percorso da fare, ma bisogna essere meno ideologizzati e più razionali ed equilibrati”.
I “no” del Governo
Frasi che seguono le dichiarazioni rilasciate durante il Question time al Senato, dove il ministro aveva parlato di “promuovere una maggiore gradualità dello stop alla commercializzazione dei veicoli endotermici dal 2035” e di “spingere al massimo la produzione di biocarburanti” come alternative all’elettrico.

Biofuel prodotti nel Regno Unito
Sul tema ecobonus auto era intervenuto anche il collega Aldolfo Urso, del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), dicendo che “gli incentivi nel settore dell'automotive sono stati utilizzati appieno per alcune tecnologie e sono rimasti inutilizzati per le auto elettriche, nel senso che, per la gran parte, non sono stati giudicati tali, o comunque significativi e adatti, perché l’auto elettrica in Italia costa ancora troppo e se la possono permettere in pochi”.
Questo dovrebbe però dare una spinta ulteriore alle politiche sulla transizione, invece di favorire battaglie di retroguardia. Anche perché il resto d’Europa corre, con il rischio per l’Italia di essere l’ultimo vagone del treno.