Attesa, annunciata e puntuale, ecco la risposta dell’Unione europea alle politiche protezionistiche di Stati Uniti e Cina, nel mirino dei 27 dopo l’approvazione dell’Inflation Reduction Act (IRA) e del Made in China 2025 (MIC), una serie di leggi che premiano le industrie nazionali verdi, compresa quella dell’auto elettrica.

A presentare la contromossa è la Commissione Ue, che battezza la sua proposta con il nome di “Green Deal Industrial Plan”. Basato su quattro pilastri, il piano di Bruxelles punta a “migliorare la competitività dell’industria europea a zero emissioni e sostenere la rapida transizione verso la neutralità climatica”.

I quattro pilastri

  • ambiente normativo prevedibile e semplificato
  • accelerazione dell’accesso ai finanziamenti
  • miglioramento delle competenze
  • commercio aperto per catene di approvvigionamento resilienti

Tutto più facile

Il primo pilastro nasce per risolvere un problema annoso nel Vecchio Continente: troppe leggi, spesso anche complicate da applicare. L’esecutivo di Bruxelles proporrà perciò un Net-Zero Industry Act che individuerà alcuni obiettivi verdi e disegnerà un quadro normativo adatto a raggiungerli in tempi rapidi, grazie ad autorizzazioni semplificate.

Insieme a questo testo, farà capolino un Critical Raw Materials Act, pensato per garantire l’approvvigionamento delle materie prime critiche in Europa.

Più fondi

Altro pilastro saranno i finanziamenti Ue, fondamentali per dare il La agli investimenti privati, così come saranno ridotti i limiti agli aiuti di Stato. Nel muoversi in questo campo, la Commissione Ue assicura che garantirà “condizioni di parità al mercato unico”, rispondendo ai Paesi – come il nostro – che temono una distorsione della concorrenza interna del blocco. Ci sarà perciò una consultazione con gli Stati membri.

“La Commissione Ue – aggiunge la nota – collaborerà nel breve termine, con particolare attenzione a RePowerEu, InvestEu e al Fondo per l’innovazione, su una soluzione ponte per fornire un sostegno rapido e mirato.

Nel medio termine, la Commissione Ue intende dare una risposta strutturale alle esigenze di investimento, proponendo un Fondo di sovranità europeo nell’ambito della revisione del quadro finanziario pluriennale prima dell’estate 2023”.

La sede della Commissione europea a Bruxelles

Il lavoro al centro

Spazio poi alla riqualificazione dei lavoratori, visto che “il 35-40% degli impieghi sarà interessato dalla transizione verde”. Mantenere i livelli di occupazione sarà la priorità dello European Year of Skills. L’esecutivo Ue proporrà pure la creazione di Net-Zero Industry Academies, ovvero luoghi di formazione alle nuove competenze.

“L’Europa è determinata a guidare la rivoluzione della tecnologia pulita – dichiara la presidente Ursula von der Leyen –. Per le nostre aziende e le nostre persone significa trasformare le competenze in posti di lavoro di qualità e l’innovazione in produzione di massa, grazie a un framework più semplice e veloce. Un migliore accesso ai finanziamenti consentirà alle nostre principali industrie di tecnologia pulita di crescere rapidamente”.

Insieme

Ultima, ma non meno importante, è la cooperazione con i partner internazionali. L’idea della Commissione Ue è tessere una fitta rete di accordi per il libero scambio e altre forme di collaborazione. Insieme a queste iniziative, lancerà un Critical Raw Materials Club, che riunirà “i ‘consumatori’ di materie prime e i Paesi ricchi di risorse, garantendo la sicurezza globale dell’approvvigionamento”.

“La Commissione conclude il comunicato stampa, lanciando un messaggio in direzione USA e Cina – proteggerà inoltre il mercato unico dal commercio sleale nel settore delle tecnologie pulite e utilizzerà i suoi strumenti per garantire che le sovvenzioni estere non distorcano la concorrenza nel mercato unico, anche nel settore delle tecnologie pulite”.