“Io non sono il male… ho pure un'aureola in testa e ci sono anche le ali, se guardate bene”. È un Elon Musk in splendida forma quello che ha parlato al pubblico del VivaTech di Parigi, il grande evento francese dedicato all'imprenditoria del tech.
Ride, mima e scherza con il presentatore-manager Maurice Lévy, che si sente rispondere che l’assunzione di metanfetamine è alla base dell’ossessione di Musk per la creazione di nuovi business.
Il ghiaccio si scioglie in pochi istanti davanti a una platea (entusiasta) di 4.000 persone, fra startupper e studenti che ascoltano ogni singola parola, a caccia di ispirazione.
Anche perché in ben 60 minuti di “talk” sono stati affrontati tutti i temi del momento, dalle preoccupazioni per l’avvento dell’intelligenza artificiale alle motivazioni dell’acquisizione di Twitter, passando per il segreto della capitalizzazione di Tesla che, a detta del suo co-fondatore, è la tecnologia di guida autonoma.
Perché è stato necessario creare Tesla
“Guidato” da Levy, che in quanto non giornalista promette di non fare domande pretestuose, Musk passa in rassegna la ragion d’essere di tutte le aziende che ha fondato e che sono accomunate - come noto a chi lo segue - dall’ambizione di preservare l’umanità. Sulla Terra ma anche su altri pianeti. Perché, secondo Musk, la prospettiva di essere l’unica forma di vita intelligente nella galassia è spaventosa: “Siamo una piccola candela in una vastità oscura che non si deve spegnere”.
Se, da un lato, SpaceX cerca soluzioni per rendere il genere umano multiplanetario, Tesla dovrebbe contribuire a ridurre l’inquinamento sul pianeta Terra, dove le auto elettriche sono ancora troppo poche: meno dell’1%.
E alla domanda sul perché altre Case non abbiano costruito auto elettriche e in particolare, perché non lo abbia fatto General Motors dopo il progetto EV1 - l’auto protagonista del documentario Who killed the electric car - Musk risponde così:
Da GM io mi sarei aspettato la EV2, la EV3 e, se le avessero fatte, non ci sarebbe stato bisogno di Tesla. Per ragioni non chiare, GM ha richiamato tutte le EV1 e la ha distrutte. È difficile da capire per me: le persone che avevano la EV1 la amavano. (…) Se qualcuno accende una candela per un prodotto che viene distrutto, forse bisognerebbe farne di più…
E poi ricorda:
Quando abbiamo iniziato Tesla, nessuno faceva auto elettriche. Ci siamo detti di provare, consapevoli, che le probabilità di successo erano del 10%.
Un immagine ufficiale della GM EV1
La scocca di una Tesla Model S
Il valore incredibile del guida autonoma
Il talk si anima ulteriormente con le domande di alcuni imprenditori e top manager di aziende francesi, fra cui Antoine Arnault, in rappresentanza di LVMH, che ricorda come i brand di lusso che controlla il suo gruppo (da Dior, a Bulgari, passando per Louis Vuitton, Loro Piana, Tiffany ecc.) cumulano tutti assieme 8.393 anni di storia contro i 19 di Tesla. Eppure un'azienda teenager come Tesla vale di più.
Musk risponde scherzosamente:
Le valutazione sono cose strane, perché a volte penso che il valore delle azioni è troppo alto e le quotazioni di Tesla continuano a salire. E allora mi dico… "okay"!
Le argomentazioni si fanno più interessanti alla domanda di rimbalzo del conduttore, che chiede se le azioni salgono o scendono di valore dopo i suoi tweet.
La cosa folle è che ho creato qualcosa il cui prezzo delle azioni va quasi sempre su. Per Tesla il valore dell’azienda è principalmente basato sulla guida autonoma, secondo la mia opinione (…). Le auto normali sono utilizzate mediamente per 10 ore a settimana, cioè meno di mezzora al giorno, ma se hai un robotaxi che guida da solo l’utilità potrebbe essere di 60 ore a settimana, e quindi hai una vettura che costa lo stesso ma ha 5 volte più utilità. Questo è un cambiamento così grande che diventa il driver della nostra valutazione. E come ho detto diverse volte, io penso che la guida autonoma diventerà realtà molto presto.
A domanda secca se Tesla manterrà questo valore di mercato nel tempo, Musk risponde: “Non me l’aspetto, ma non fisso io il prezzo”.
Verso l’economia dell’abbondanza grazie all'AI
Musk ha parlato anche d’intelligenza artificiale, confermando la sua idea che sia necessario rallentarne lo sviluppo, ma ha ammesso di esserne profondamente affascinato:
L’AI è una una forza di distruzione di massa (…). Perché - spiega Musk - noi umani avevamo il vantaggio di essere più intelligenti delle altre creature. Ma ora per la prima volta c’è qualcosa di più intelligente dell’essere umano più intelligente. Quello che riesce a creare l'AI è incredibile e bello, e succede in 10 secondi”
Secondo Musk viviamo nel periodo più interessante di sempre, al punto che:
se qualcuno mi chiede se vorrei essere vivo il giorno di un’eventuale apocalisse creata dall’AI, io rispondo di sì, perché per vorrei vederla.
Musk ricorda quindi le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, come le auto che sapranno guidare da sole meglio di qualsiasi essere umano, e il fatto che ci saranno robot umanoidi, come quello che sta sviluppando Tesla.
E conclude profetizzando l’economia dell’abbondanza. Con questo ragionamento:
Che cos’è un'economia? Un economia è PIL pro capite e tempo capitale. Cosa succede se non avete un limite al capitale, se avete un numero illimitato di un tipo di persone-robot? Non è chiaro cosa significherebbe l’economia a quel punto, perché avremmo un’economia illimitata. Dunque la cosa positiva dell’AI è che ci porterà in un’era dell’abbondanza, in cui ogni bene di consumo che desidereremo lo potremo avere.