A oltre quattro anni dalla presentazione della concept Centoventi, con cui Fiat anticipava idee per stile e contenuti della possibile erede elettrica della Panda, l'arrivo sulle strade di un'utilitaria accessibile e all'avanguardia con il marchio della Casa torinese inizia a sembrare più vicino.
Con le prime anticipazioni sulla Citroen e-C3, che il marchio francese ha rilasciato pochi giorni fa, Stellantis ha infatti confermato di aver pronta la nuova piattaforma destinata alle "piccole" con cui intende attaccare il segmento delle city car elettriche attualmente presidiato da Dacia Spring, ma pronta a fronteggiare anche i modelli dei nuovi brand cinesi e quelli come la nuova Renault 5, non proprio low-cost ma annunciata come molto accessibile.
Movimenti strategici
In una recente intervista rilasciata a Bloomberg, il CEO di Fiat Olivier Francois ha confermato come il mercato, non soltanto italiano, abbia fame di vetture elettriche piccole e di prezzo conveniente, e proprio la e-C3, in arrivo nel 2024, rappresenta la testa di ponte per questa nuova invasione del segmento d'accesso al mercato in cui Fiat in particolare è storicamente sempre stata uno dei marchi di spicco.

La concept Citroen Oli
La e-C3, che si ispira alla concept Oli e annuncia un prezzo inferiore ai 25.000 euro, sarà prodotta a Trnava, in Slovacchia, nello stabilimento dove fino a pochi mesi fa si produceva la e-208, recentemente spostata nella fabbrica Opel di Saragozza dove già nasce la Opel Corsa-e che ha la stessa base, il pianale e-CMP.
Questo movimento strategico fa pensare che l'impianto slovacco possa ospitare anche il modello Fiat, che al momento sarebbe l'unico a condividere la nuova piattaforma Smart Platform, derivata proprio dalla e-CMP, di cui però non sono state ancora rese note le caratteristiche.

Fiat Concept Centoventi
Il prezzo "giusto"
Il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, ha recentemente sottolineato che si rischia di perdere per strada il pubblico della classe media se i costruttori non avranno la capacità di assorbire l'incremento dei costi e offrire veicoli che non superino la soglia di prezzo di 25.000 dollari, mantenendosi attivi nelle fasce di mercato di maggior volume.
Nel caso di Stellantis, questo significa anche salvaguardare la produzione statunitense e che è opportuno concentrarsi sulle soluzioni per riuscire a costruire veicoli che siano al tempo stesso redditizi ma abbordabili, tema su cui sarà necessario confrontarsi con l'UAW, il sindacato americano dei lavoratori del settore automotive, nell'ambito delle prossime trattative sui contratti.