"Oggi le auto sono sempre più elettriche. Ma non basta". Alzi la mano chi è d'accordo con questa frase. A pronunciarla non è chi vi scrive, ma Citroen. Un assunto che la Casa francese ha fatto proprio e che ha partorito la Citroen Oli, concept elettrica che definire "particolare" è dire poco.

Guardatela bene: parabrezza perfettamente verticale e posteriore inclinato, cosa che suggerirebbe un errore da parte dei designer, facendoci chiedere se non abbiano montato il volante dalla parte sbagliata. "Boxy" direbbero gli anglofoni, a proporre un qualcosa che - suvvia - è destinato a rimanere un simpatico prototipo e nulla più. Invece no perché nella Oli si ritrovano numerose soluzioni pronte a salire sul trampolino di lancio della produzione in serie. Non domani magari, ma la strada è tracciata.

Un SUV per dire basta ai SUV  

"L'era dei SUV è destinata a finire" ha dichiarato qualche tempo fa Vincent Cobee, numero uno di Citroen. Ma come? A leggere le classifiche delle auto più vendute in ogni dove sono proprio loro a dominare incontrastati, lasciando ad altri tipi di carrozzeria le briciole. Eppure il manager francese disegna un futuro diverso. Perché? Semplice: perché l'elettrico impone scelte differenti.

“Su un'auto elettrica, se l'aerodinamica è sbagliata, la penalizzazione in termini di autonomia è significativa. Si possono perdere circa 50 km tra un'auto con un buon cx e una con un cx sbagliato e paragonando un SUV a una classica berlina parliamo di una perdita tra i 60 e gli 80 km". 

Il cx diventa quindi argomento sempre più centrale se si parla di auto elettriche, per questo i SUV risultano sconfitti in partenza. La soluzione quindi non può essere un'auto come la Citroen Oli: quella sezione frontale come può andare a braccetto con le esigenze di aerodinamica allo stato dell'arte? Perché l'efficienza si raggiunge anche il altri modi.

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Citroen Oli

Stare al fresco

Per esempio nel ridurre la temperatura in abitacolo. E un parabrezza perfettamente verticale fa entrare meno raggi solari. Ergo meno calore, con il risultato di non dover per forza ricorrere al climatizzatore a palla per rinfrescare l'interno dell'auto. Va da sé che così facendo si riduce il consumo della batteria, aumentando quindi l'autonomia.

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La Citroen Oli vista dall'alto

Inoltre la Citroen Oli può toccare al massimo i 110 km/h. Velocità che, come dichiarato dalla Casa, permette di aumentare la percorrenza di circa il 20% rispetto a un'auto che viaggia ai 130. Ciò che si perde in cx quindi lo si guadagna nel ridurre - e non di poco - l'utilizzo delle batterie per alimentare i vari sistemi di bordo.

C'è da sottolineare poi che un'eventuale versione di serie della concept adotterà un parabrezza leggermente più inclinato, migliorando così il cx senza però provocare surriscaldamenti di interni e occupanti.

Stare leggeri

Altro focus fondamentale è quello del peso, un problema che le auto stanno affrontando e che vede la loro massa - specialmente per quelle elettriche - crescere a dismisura. La Citroen Oli fa segnare appena 1.000 kg sulla bilancia. Poco meno di una Fiat Panda, ma con una lunghezza ben superiore (4,2 metri contro 3,68). 

Materiali leggeri e ridotta complessità di alcuni elementi sono le pietre che lastricano la strada percorsa dal Double Chevron. Cofano anteriore e tetto per esempio sono realizzati con cartone riciclato e materiale pressato. Leggerezza e resistenza. 

Così anche un pacco batteria da 40 kWh può bastare per percorrere 400 km, con un consumo di appena 10 kWh ogni 100 km.

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Gli interni della Citroen Oli

Essere semplici

Monitor a perdita d'occhio e innumerevoli chip (che ancora non abbondano) a farli funzionare sono il pane quotidiano delle auto più recenti. E se la soluzione per farne a meno ce l'avessimo in tasca?

Soluzione che ha le forme del nostro smartphone, spesso dotato di un hardware ben più moderno e sofisticato rispetto a quello dei sistemi di infotainment. Bene, sulla Oli il nostro telefono diventa la "chiave" per accendere l'impianto di infotelematica: si inserisce nella plancia e lo si sfrutta per navigazione, musica e tanto altro.

Quindi? 

Quindi niente più SUV, niente peso in eccesso, niente super batterie. Semplicità. Ma cosa verrà dopo? Un primo assaggio ce l'ha dato Laurent Barrià - Citroën Marketing & Communication Director. Semplicemente indicando le ultime novità della Casa.

"Prendere un SUV e farne una berlina. Tetto che scende verso la coda, buona ma non esagerata altezza da terra. Agli automobilisti piace stare in alto. È meglio prendere una berlina o una compatta e farne un SUV (in termini di altezza, ndr) rispetto al prendere un SUV e renderlo una berlina. Il futuro quindi apparterrà a modelli con forme più dolci e aerodinamiche. Ma bisognerà anche rispondere a chi vuole più spazio. Le station wagon potrebbero essere una risposta. Così come le fastback. Con la possibilità di variare l'altezza dell'assetto".

Anche se in passo successivo potrebbe essere quello di una nuova - e più estrema - trasformazione. Perché l'elettrico permette ai designer di creare forme differenti, non essendo vincolati ai vincoli meccanici tipici delle auto con motori termici. Ma quando le auto smetteranno di avere forme da auto?

"Quando le persone saranno pronte a ridurre la velocità sulle autostrade di circa 20 km/h, potremo avere auto con forme più squadrate come la Citroen Oli".

Laurent Barrià, Citroen Marketing & Communication Director

Questo perché, come detto, viaggiando più lentamente il cx inciderà meno sull'efficienza. Avere carrozzerie più squadrate permetterà di massimizzare ulteriormente lo spazio interno, sia per gli occupanti sia per i bagagli.

Filosofia che potrebbe essere seguita da Citroen, senza però volerla far diventare un traino per gli altri brand del Gruppo Stellantis.

"La ricchezza del Gruppo è nell'avere brand diversi che condividono meccaniche. Ma noi di Citroen per ora siamo gli unici a percorrere questo tipo di strada con questa concept".

Fotogallery: Citroen Oli