Da appassionati dei prodotti petroliferi a player di ricarica, batterie e litio. Un processo lungo e tortuoso, ma qualcuno muove già i primi passi. Sono la britannica EG, l’americana ExxonMobil e l’Arabia Saudita, che puntano a colonnine, accumulatori e minerali per auto elettriche. Vediamo con ordine.

Litio per 1 milione di auto elettriche

A fare notizia è soprattutto l’iniziativa della più grande compagnia petrolifera statunitense: ExxonMobil, che annuncia un piano per estrarre il litio dai pozzi sotterranei in Arkansas entro il 2027. L’oro bianco verrà poi utilizzato per produrre batterie da montare in veicoli elettrici e dispositivi elettronici.

La previsione della major è di alimentare oltre 1 milione di vetture a zero emissioni all’anno. Gli analisti stimano così investimenti in conto capitale pari a 2 miliardi di dollari, per portare alla luce circa 50.000 tonnellate di litio e generare guadagni da 800 milioni di dollari.

“Nel lungo termine – commenta Dan Ammann, presidente della business unit Low Carbon –, il litio rappresenta davvero un’opportunità globale. Stiamo iniziando da qui perché c’è un bisogno urgente di aumentare la produzione interna dei materiali critici”.

Una raffineria ExxonMobil

Supercharger dai benzinai

Contemporaneamente, il gruppo inglese EG, specializzato in stazioni di servizio per auto, si allea con Elon Musk e soci per mettere le mani sui Tesla Supercharger e installarli nelle proprie aree di rifornimento. I primi esemplari delle specialissime colonnine spunteranno dal terreno già alla fine di quest’anno, anche se mancano i dettagli su costi e tempi per completare l’operazione.

“La rapida installazione di un’infrastruttura per la ricarica facile e affidabile dei veicoli elettrici è lo step giusto verso un futuro sostenibile”, sono le parole pronunciate da Rebecca Tinucci, direttrice senior del reparto colonnine di Tesla.

Tesla V4 Supercharger nei Paesi Bassi (fonte: Tesla - @TeslaCharging/X)

Tesla Supercharger V4 in Olanda

Le batterie nel Regno del petrolio

Ultimo, ma non meno importante, è il programma dell’Arabia Saudita per diventare un hub produttivo di batterie. A svelarlo, durante un’intervista per Bloomberg Television, è Khalid Al-Falih, ministro locale degli Investimenti, che però rilascia poche informazioni.

Sappiamo comunque che il progetto si inserisce nel piano lanciato sette anni fa dal principe ereditario Mohammed bin Salman per diversificare le fonti energetiche del Regno, in un Paese dove il 90% dell’economia dipende ancora dal fossile, petrolio in testa. Sul fronte dell’auto elettrica, il target è di dare vita a 500.000 veicoli entro il 2030.