In data 27 febbraio, mentre da noi andava in scena il Salone di Ginevra, Huawei teneva dall’altra parte del mondo la sua Digital Energy Partner Conference, evento annuale durante il quale il presidente della divisione Hou Jinlong mostrava i progressi nella ricarica delle auto elettriche.

Huawei, che da anni è impegnato nel campo della mobilità a zero emissioni, ha sempre puntato su due tecnologie per differenziarsi dai Costruttori storici e conquistare quote di mercato: il software legato a servizi digitali e guida autonoma e la velocità di ricarica. Riguardo a questo secondo aspetto, Huawei ha mostrato una novità davvero succosa.

Un km al secondo

“Storicamente, le velocità di ricarica sono troppo ridotte e le infrastrutture non hanno una potenza adeguata per soddisfare i bisogni reali degli automobilisti – ha detto Jinlong -. Ma, con l’aumento dei veicoli elettrici in circolazione da qui ai prossimi dieci anni, la rete dovrà adeguarsi sia in termini di numero di punti di ricarica disponibili, sia in termini di prestazioni”.

Il presidente del colosso cinese dell’elettronica di consumo (e non solo) ha spiegato poi che il suo obiettivo è rendere l’esperienza di ricarica uguale a quella di un normale rifornimento di benzina. Intanto, nel percorso verso questo obiettivo, ha presentato una colonnina da 600 kW che è in grado di dare 1 km di autonomia in più ogni secondo.

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Al momento, chiaramente, non sono molte le Case che possono sfruttarla appieno, ma in futuro NIO, Tesla, Xpeng e Li Auto potrebbero mettere in commercio vetture compatibili con queste potenze. A conti fatti, significherebbe poter guadagnare 120 km di autonomia in 2 minuti e 300 km di autonomia in 5 minuti. Teoricamente, si tratta di valori vicini a quelli con cui si fa benzina su un’auto termica.

Come si diventa campioni della ricarica

Oltre alla potenza record, Huawei ha affermato di voler investire sulla rete di ricarica al fine di realizzare un ecosistema completo. L’idea è quella di costruire stazioni in cui ci siano sistemi di stoccaggio dell’energia, pannelli fotovoltaici per la produzione di energia green e dispositivi di integrazione con la rete elettrica che consentano di massimizzare le prestazioni.

“Troppe volte i gestori di colonnine di ricarica sono rimasti spaventati dai costi iniziali che si devono sostenere per realizzare stazioni ultrafast – ha spiegato Jinglong -. Ma il costo delle apparecchiature non deve essere l’unico parametro a dettare le scelte di un investimento. Se si investe sull’ottimizzazione dei processi e si garantisce un’esperienza di ricarica sicura ed efficiente, il ritorno sull’investimento iniziale è più rapido e ci si può distinguere dalla concorrenza. È così che vogliamo muoverci”.

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