Sono due auto agli antipodi, l'Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio e la Tesla Model 3 Performance. Una rappresenta la sportività vecchio stampo, quella legata ai centimetri cubici, 2.891 per l'esattezza, e all'affascinante concetto che sta dietro ad un motore a sei cilindri a V con doppia sovralimentazione. L'altra è moderna, green e tecnologica: due motori elettrici e zero g/km di CO2. Ma non per questo meno attraente.
Una ha albero di trasmissione in carbonio, cambio a otto rapporti, trazione rigorosamente posteriore e un sound che fa girare la testa anche al più distratto dei passanti, l'altra, “monomarcia”, ha quattro ruote motrici e la capacità di filare via con un sibilo appena percettibile.
L'elettrico diventa cattivo
Con la Tesla Model 3 è abbastanza semplice. Semaforo verde e giù tutto. Unica raccomandazione: inserire la modalità Track attraverso cui l'elettronica scarica tutti i 639 Nm di coppia all'istante sulle quattro ruote grazie alla presenza di un motore per asse. Si lancia in avanti fulminea e accelera senza incertezze. Copre lo 0-100 km/h – stando a quanto dichiarato – in 3,4 secondi e poi prosegue anche oltre lasciando incollati al sedile.
Con il Biscione serve il piede sensibile
Con la Giulia, invece, si deve prestare qualche accortezza. Non c'è launch control e, inserendo la modalità Race, si deve lavorare di freno e acceleratore per avere tanto spunto senza far pattinare eccessivamente il retrotreno. L'auto, che promette uno 0-100 in soli 3,9 secondi, patisce un po' nei primi metri. Ma una volta trovato il grip i 510 CV si sentono tutti.
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Quando gli opposti si attraggono
Perché le abbiamo volute mettere a confronto? Semplice, perché hanno molti punti in comune. Entrambe con carrozzeria tre volumi e una lunghezza che sfiora i 4,7 metri, viste una a fianco all'altra rappresentano una sintesi perfetta del momento di transizione che stiamo vivendo.
Un'epoca in cui il concetto di automobile sta velocemente cambiando e che InsideEVs ha intenzione di analizzare, comprendere e spiegare in modo chiaro ed esauriente. Ma ora veniamo al cuore della nostra prova: alla gara d'accelerazione. E vediamo come se la cavano sui 400 metri con partenza da fermo.