Atteso da oltre un anno, è operativo il bonus colonnine e wallbox per case e condomini. Spesso, però, è difficile muoversi fra i meandri della burocrazia e capire se (ed eventualmente come) ottenere un incentivo. Ricordiamo quindi in cosa consiste la misura e scopriamo come presentare la domanda con questa breve guida.
Bonus colonnine e wallbox private: cos’è?
Il bonus wallbox e colonnine 2023 consiste in uno sconto dell’80% su acquisto e installazione di infrastrutture per la ricarica privata dell’auto elettrica (con limiti di spesa di 1.500 e 8.000 euro per case e condomini), finanziato con 40 milioni di euro all’anno nel biennio 2022-23-24.
- Sconto: 80%
- Limiti di spesa: 1.500/8.000 € per case/condomini
Bonus colonnine e wallbox private: per chi è?
Il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) spiega che l’incentivo è valido per le wallbox e le colonnine installate fra il 1° gennaio e il 23 novembre del 2023. Nella maggior parte dei casi, è perciò un rimborso che agisce retroattivamente sulle spese già sostenute.
- Periodo d’acquisto: 1° gennaio-23 novembre 2023

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Bonus colonnine e wallbox private: come fare domanda?
La domanda deve essere presentata fra le 12 del 9 novembre e le 12 del 23 novembre sulla piattaforma del Mimit. Per fare la richiesta, servono un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) e l’accesso tramite Spid, carta d’identità elettronica (Cie) o carta nazionale dei servizi (Cns). Bisogna anche compilare un modulo allegato in fondo all’articolo. Il termine per presentare le domande relative al 2022 è invece scaduto il 2 novembre, mentre si aspettano notizie per il 2024.
Bonus wallbox e colonnine private: cos’altro sapere
Il Mimit specifica comunque che il termine di chiusura potrebbe essere anticipato per esaurimento fondi. È anche possibile che lo stesso ministero e Invitalia facciano controlli per verificare che tutto sia davvero in regola.
Ricordiamo poi che le infrastrutture incentivate devono essere “nuove di fabbrica, di potenza standard” e “realizzate secondo la regola d’arte”. Tutte le altre informazioni sono presenti sul sito del ministero.
Bonus wallbox e colonnine private: cosa non va
Ci sono però diverse criticità nella misura così confezionata. Le spiega l’associazione Motus-E attraverso il segretario generale Francesco Naso:
“Siamo nuovamente di fronte a un’agevolazione sostanzialmente retroattiva, quindi non in grado di stimolare il mercato, e con procedure farraginose per chi vuole beneficiare di questa opportunità”.
Motus-E denuncia poi la “ristretta finestra temporale per richiedere il bonus” e “l’obbligo di utilizzo di una casella di posta elettronica certificata (Pec)”, insieme alla “impossibilità di essere supportati nelle pratiche da chi ha venduto l’infrastruttura”.
“Per gli incentivi 2024, che potranno contare anche sui fondi residui non erogati per i motivi già citati – aggiunge Naso –, sarà ora essenziale muoversi con il giusto anticipo, dando vita a una misura non retroattiva, stabile e chiara, in grado di aiutare i cittadini a beneficiare del passaggio all’auto elettrica e di stimolare un mercato, quello delle infrastrutture di ricarica, in cui l’Italia è sempre più un’eccellenza europea e mondiale”.
Ultimo neo, sempre secondo l’associazione, è l’applicazione dell’incentivo anche a “prodotti poco evoluti, non connessi alla rete e non in grado di interfacciarsi con le sperimentazioni portate avanti dal Gse e dall’Arera, che in futuro abiliteranno sempre di più il ruolo chiave dei veicoli a batteria per la flessibilità del sistema elettrico nazionale”.
Quanto costa una wallbox
Il prezzo di una wallbox varia in base a modello e potenza: si parte da circa 400 euro, ma per la fascia che interessa di più agli automobilisti, ovvero quella di 3-7 kW, si parla in media di 1.500 euro. Al tutto, vanno sommati i costi di installazione. Entrambe le spese sono comunque coperte dal bonus.
- Prezzi wallbox: da 400 euro; in media 1.500 euro