Se qualcuno avesse ancora dubbi sull'impronta green dell'amministrazione Biden, adesso arriva un altro piccolo, ma importante, segnale da tenere in considerazione. Nei giorni in cui lo scambio al vetriolo tra il presidente Usa e Putin ha drizzato le antenne di tutte le cancellerie mondiali, arriva infatti un nuovo schiaffo ambientalista al suo predecessore Trump. 

L'Agenzia statunitense per la protezione dell'ambiente (EPA) ha rimesso online la pagina del suo sito contenente le informazioni chiave sui cambiamenti climatici. Era stata tolta quattro anni fa da Trump stesso, che l'aveva fatta rimuovere con il chiaro intento di minimizzare i riflessi del riscaldamento globale.

Un gradito ritorno

La mossa riflette l'enorme divario tra il pensiero di Biden e Trump sul cambiamento climatico, un tema caldissimo (purtroppo in tutti i sensi) che avrà conseguenze dirette anche su tutti i settori industriali.

"I dati sul clima sono tornati online sul sito web dell'EPA, esattamente dove dovrebbero essere", ha detto alla Reuters il direttore dell'EPA, Michael Regan, "considerando l'urgenza di questa crisi, è fondamentale che gli americani abbiano accesso alle informazioni e alle risorse in modo che tutti noi possiamo svolgere un ruolo nella protezione del nostro ambiente, della nostra salute e delle comunità vulnerabili".

Carbon neutral entro il 2050

Regan ha un compito arduo davanti a sé: lavorare affinché Biden possa mantenere le promesse fatte in campagna elettorale: decarbonizzare il settore elettrico statunitense entro il 2035 e rendere completamente carbon neutral gli Stati Uniti nel 2050.

Nel gennaio 2017, l'amministrazione Trump aveva incaricato il team di comunicazione dell'EPA di rimuovere del sito web dell'agenzia la pagina sul cambiamento climatico, all’interno della quale sono riportati dati sul clima, informazioni sulle emissioni e programmi per combattere il riscaldamento globale.

Trump, che si è sempre dichiarato scettico sul climate change, ha cercato di massimizzare la produzione di combustibili fossili negli Stati Uniti. Il suo lavoro si è svolto su tutti i livelli, tanto che l'Environmental Data & Governance Initiative (EDGI), che ha monitorato le citazioni dei siti web delle agenzie federali sui cambiamenti climatici sotto Trump, ha rilevato che l'uso del termine è diminuito di quasi il 40% tra il 2016 e il 2020.