Foxconn Technology Group ha firmato un accordo per l’acquisto di uno stabilimento produttivo a Youngstown, in Ohio. L’impianto è appartenuto a General Motors fino al 2019 ed è poi stato acquistato da Lordstown Motors, startup impegnata nella costruzione di auto e veicoli commerciali a zero emissioni.
Quest’ultima, però, sta vivendo un momento difficile. Sta affrontando serie difficoltà finanziarie e deve fare i conti con le autorità federali, che cercano di fare chiarezza su politiche discutibili inerenti la gestione degli ordini ricevuti dall'azienda per il suo pick-up Endurance. A seguito di tutto questo, Lordstown Motors si è vista costretta a riorganizzarsi, facendo saltare anche diversi manager.
Un'operazione win-win
Qui entra in scena Foxconn. Il gigante taiwanese dell’elettronica di consumo noto per la produzione di diverse componenti per Apple ha cavalcato la situazione e ha così acquisito per 250 milioni di dollari (199 milioni di euro) lo stabilimento Lordstown di Youngstown. Lo scopo: continuare a costruirsi un futuro nel mondo della mobilità a zero emissioni.
L'operazione ha fatto tutti contenti. Da una parte Foxconn, che consolida la propria posizione negli Stati Uniti, dall'altra la stessa Lordstown, che sfrutterà l'iniezione di liquidità per tentare a risollevarsi dopo un periodo davvero complesso.
Intanto, Foxconn ha annunciato che acquisterà anche 50 milioni di dollari (circa 43 milioni di euro) di azioni della Lordstown, che al momento ha una capitalizzazione di 1,43 miliardi di dollari. Il titolo, di riflesso, ha guadagnato l'8% durante la seduta di ieri e un ulteriore 7% in aftermarket: un bel rimbalzo, per quanto da inizio anno sia ancora in rosso per circa il 60%.

Il cerchio si chiude?
Questa operazione ha un significato particolare pe Foxconn. Quando il ceo Young Liu ha annunciato la volontà di cimentarsi nel campo della mobilità elettrica, puntando ad accaparrarsi il 10% dell'interno mercato, infatti, ha anche detto di voler avviare la produzione di auto a zero emissioni. I vertici aziendali avevano già individuato il sito produttivo: la scelta sarebbe dovuta ricadere tra una fabbrica in Messico o una in Wisconsin. Però, poi, agli annunci non sono seguiti i fatti.
Foxconn, nel mentre, si è concentrata sull'accordo con Stellantis per la produzione di sistemi di infotainment in grado di rendere le vetture più connesse e digitalizzate: un consistente passo in avanti verso il mondo automotive, che sempre di più è dipendente da software e digitalizzazione.
Ora, con l’acquisto dello stabilimento ex General Motors in Ohio e l’accordo con Lordstown, Foxconn potrebbe però effettivamente avviare la produzione di auto elettriche in prima persona. Lo farebbe in una fabbrica che ha costruito auto per più di mezzo secolo e che, a pieno regime, ha impiegato fino a 10.000 lavoratori.