Si può dire che Tesla si stia preparando alla fase due dell’esperimento sui Supercharger aperti a tutti, che consente l’uso della rete di ricarica della Casa, la più diffusa al mondo, a chi guida auto elettriche di altri marchi.
L’iniziativa ha preso il via a inizio novembre in 10 stazioni nei Paesi Bassi con l’obiettivo di valutarne l’impatto sugli utenti: sia su quelli Tesla, non esattamente entusiasti della cosa, sia su quelli degli altri costruttori. Adesso, però, Elon Musk e soci stanno puntando alla vicina Norvegia, per allargare la sperimentazione in quello che è da tutti considerato il paradiso dell'auto elettrica.
“Ci piacerebbe incontrarvi”
È il sito locale Bilbransje24 a riportare l’indiscrezione dopo aver intercettato una lettera indirizzata al ministero dei Trasporti norvegese da Patrik Gayer, manager Public policy and government relations di Tesla.

“Stiamo prendendo in considerazione altri mercati per una potenziale espansione del progetto pilota (sull’apertura a tutti dei Supercharger, ndr). Perciò ci farebbe molto piacere incontrarvi per raccontarvi qualcosa di più sui nostri piani...”
Contributi cercasi
Evidentemente, siamo ancora a una fase preliminare del programma, perché mancano gli accordi fra le parti e le indicazioni precise su tempi di realizzazione e numero di stazioni coinvolte. In ogni caso, la mossa della Casa è legata probabilmente alla questione dei contributi governativi per installare le colonnine, rilasciati dal Paese agli operatori di ricarica che non fanno distinzioni tra brand.
La stessa cosa sta succedendo nella patria di Tesla, gli Stati Uniti, dove il presidente Joe Biden ha annunciato un grande piano di investimenti sulle infrastrutture in cui rientrano 7,5 miliardi di dollari per le colonnine, vincolati però alla possibilità di essere utilizzati da tutti gli automobilisti. Elon Musk e soci stanno lavorando per accedere anche lì agli incentivi. Ma ci vorrà più tempo, perché lì servirà anche un intervento fisico sui cavi di ricarica.