Un “ultimo accorato appello” è quello che Anfia e Motus-E fanno al Governo e al Parlamento per “l’approvazione dell’unica proposta di piano strutturale per la mobilità sostenibile” in discussione al Senato, dove si sta lavorando alla legge di Bilancio.

Le associazioni si riferiscono all’emendamento 10.0.35 presentato a Palazzo Madama, che prevede un programma di aiuti all’auto elettrica o a basse emissioni di gas serra, e cercano così di stimolare la politica a dare il suo “sì” sul filo di lana.

“Scelta incomprensibile”

Anfia e Motus-E ricordano che, invece, una “strategia sul settore automotive” è “completamente assente” nelle proposte dell’esecutivo alla bozza della Manovra. E questo non solo “a dispetto delle rassicurazioni annunciate più e più volte nel corso degli ultimi mesi”, ma anche nonostante “la discussione dei giorni scorsi sugli obiettivi al 2035 del ‘Fit for 55’ e sui target di riduzione delle emissioni del settore dei trasporti al 2030”. Una scelta definita “totalmente incomprensibile”.

Le colonnine per la ricarica delle auto elettriche di Axpo a Roma

Cosa succederà

Le conseguenze di un immobilismo persistente sarebbero diverse e anche gravi: “L’assenza di una leva fondamentale per incentivare cittadini e consumatori a compiere scelte sostenibili per la mobilità privata e delle merci – paventano le associazioni – mette in seria difficoltà la produzione nazionale di veicoli a bassissime emissioni ed in generale il tessuto industriale nella programmazione degli investimenti a favore della transizione ecologica e porta con sé gravi conseguenze per il mercato”.

Più nel dettaglio, “si prevede che, senza incentivi, la quota di mercato dei veicoli a zero/bassissime emissioni precipiti dal 9,4% raggiunto nel periodo gennaio-settembre 2021 proprio grazie alle misure di sostegno, a circa il 5% nel 2022 (in controtendenza rispetto al trend crescente negli altri principali Paesi europei), interrompendo bruscamente il trend positivo innescato negli ultimi anni, proprio quando al settore è richiesta un’ulteriore accelerazione verso la transizione ecologica”.

Appello alla politica

La lettera, che fa seguito a quella di pochi giorni fa, si conclude perciò con un appello: “A nome di tutte le imprese della filiera industriale, degli imprenditori italiani e dei lavoratori che stanno affrontando la transizione produttiva e dei consumatori a cui viene chiesto di dare il loro contributo sostituendo le auto più inquinanti, chiediamo al Governo e alle forze politiche di approvare la proposta e dare un segnale importante al sistema Paese”.