La Commissione europea e, a ruota, il Governo italiano hanno già fatto le loro proposte: stop alle vendite di benzina e diesel dal 2035 per poter acquistare solo auto elettriche o a zero emissioni di gas serra.

Ma la partita si giocherà adesso sul tavolo delle trattative a Bruxelles e Roma, dove le date potrebbero subire qualche piccola modifica. Lo ha fatto capire Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili (Mims), parlando a 24 Mattino su Radio 24.

Lo chiedono le Case

“C’è una proposta della Commissione europea per il 2035 – ha dichiarato Giovannini – e c’è una negoziazione in corso. La data va fissata entro il 2022 e alcuni Paesi indicano tra il 2025 e il 2045. È un anno che a livello europeo già si discute”.

Il ministro ha però fatto capire che l’Italia spingerà per mantenere la scelta fatta: “Sulla data c’è un ragionamento da fare. Mediamente per un rinnovo del parco circolante si calcolano 7 anni. Da qui al 2035 sono sostanzialmente due cicli di rinnovo. Spostare di due anni in avanti non fa molta differenza e anche il mercato va in questa direzione”.

La nuova stazione a ricarica rapida Volvo di Milano Porta Nuova

Il titolare del Mims ha infatti spiegato che la data del 2035 “è stata chiesta dai produttori per dare certezza”, aggiungendo che “le Case produttrici stanno investendo e l’errore maggiore sarebbe stare nella retroguardia”. Ha poi ricordato che si parla solo “del blocco delle vendite di auto nuove, non di quelle in circolazione”.

Investire in colonnine

Il vero nodo da sciogliere non riguarda perciò l’anno del phase-out, ma le infrastrutture per la ricarica, perché l’evoluzione “va accompagnata da colonnine”: un punto sul quale alcuni Paesi, come la Francia, “hanno investito molto”, ma noi cercheremo di “recuperare con i fondi del Pnrr”.

Lo stesso ministro ha da poco riacceso un faro sul caso delle installazioni di stazioni per la ricarica in autostrada, rimaste sostanzialmente ferme nonostante le scadenze fissate dal Parlamento, che non sono state rispettate dai concessionari.

Giovannini ha concluso rassicurando sul fatto che questo processo sarà accompagnato dagli incentivi, ma il punto più importante rimane “la disponibilità delle infrastrutture di ricarica”, perché “non ha senso spingere con incentivi se poi non trovo i punti di ricarica”.