Renault riparte dall’elettrificazione. Luca De Meo, ceo della Casa francese, è stato chiarissimo quando, pochi mesi dopo il suo insediamento, ha annunciato quella Renaulution che avrebbe portato (e in effetti porterà) il brand nel futuro.

Lo scorso anno Renault ha spiegato che avrebbe costruito la propria strategia basandosi su tre pilastri: carbon neutrality, sicurezza e inclusione. Così arriverà alla neutralità climatica in Europa entro il 2040 e alla neutralità climatica globale entro il 2050. Per raggiungere gli obiettivi fissati servono ingenti investimenti. La Casa si appresta a farli, come spiegato durante la presentazione dei risultati finanziari 2021.

Miliardi per l’elettrificazione

Nell’ultimo decennio l’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi ha investito 10 miliardi di euro nell’elettrificazione, ma nei prossimi 5 anni ne stanzierà altri 23. Si tratta di una cifra più che doppia da spendere nella metà del tempo.

A livello di prodotto si assisterà alla nascita di 5 nuove piattaforme che potranno coprire tutti i segmenti di mercato e a una gamma europea di vetture completamente a zero emissioni entro la fine del 2030. Ma la transizione energetica della Casa non vedrà scendere in campo solo nuovi modelli a basso impatto ambientale, si dipanerà su una serie di iniziative di varia natura.

  • RE-Trofit: attività di retrofitting di auto usate su scala industriale
  • RE-Energy: sviluppo di applicazioni per la seconda vita di batterie e nuove energie
  • RE-Cycle: riciclaggio e riutilizzo di parti e materiali
  • RE-Start: innovazione e centro di formazione che riunisce 3 entità: un centro di innovazione dedicato all'industria 4.0, un campus di formazione e un incubatore dedicato alla ricerca e all'innovazione nell'economia circolare.
La Refactory Renault di Siviglia

Un po’ di numeri

Tornando ai bilanci, nel 2021 i ricavi del gruppo hanno toccato quota 46,213 milioni di euro: una crescita del 6,3% rispetto al 2020. Di questi, i ricavi legati al settore automobilistico sono stati di 40.404 milioni, in aumento del 7,1% rispetto al 2020.  

Renault ha registrato anche un margine operativo positivo di 1.663 milioni di euro (3,6% del fatturato; 4,4% se si guarda solo al secondo semestre 2021). Nel 2020 si era fermata a -337 milioni di euro. Il ramo auto, sul margine operativo ha vissuto una crescita, passando da 1.710 a 260 milioni di euro (0,6% del fatturato). Tenendo conto di tutti gli altri proventi e oneri di gestione, il risultato operativo 2021 si è attestato a 1.398 milioni di euro, in calo rispetto a 1.999 milioni di euro nel 2020.

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Materie prime e crisi dei chip

Il 2021, in effetti, non è stato un anno facile. Renault è riuscita a compensare l’effetto negativo scaturito dall’aumento del prezzo delle materie prime, ma questo, da solo, ha inciso sui conti per 468 milioni di euro.

Anche il futuro non sembra privo di sfide. La Casa, come tutto il comparto del resto, si trova ad affrontare la crisi di chip e semiconduttori che influenzerà negativamente l’attività 2022, soprattutto nel primo semestre, rallentando la produzione.

Ciò nonostante, le previsioni per l’anno in corso sono quelle di arrivare ad avere un margine operativo pario o superiore al 4% (in crescita, quindi rispetto al 2021) e una free cash-flow operativo del settore automobilistico pari o superiore al miliardo di euro (nel 2021 è stato di 1,217 miliardi di euro).

Fotogallery: Renault Mégane E-Tech Electric (2021)