Le Mercedes EQ, in particolare la EQC, contrariamente a quanto si possa pensare, non sono state le prime auto elettriche o elettrificate della Casa di Stoccarda. Prima di loro diverse berline hanno anticipato i tempi con sistemi innovativi, sia ibridi che full electric.
Prima tra tutte la Mercedes 190 Elektro, che debutta al Salone di Hannover nel maggio del 1990 con soluzioni mai viste prima all'epoca e un powertrain del tutto innovativo, comprese le avanzatissime batterie (per l'epoca) al Cloruro di Sodio e Nichel. Vediamola nel dettaglio.
L'idea
Siamo sul finire degli Anni '80, nei pressi di Sindelfingen, la mega fabbrica che da sempre produce gran parte della gamma Mercedes-Benz, ma che sotto sotto è molto di più di un semplice stabilimento produttivo. Qui, infatti, vengono effettuati tutti i test sui prototipi, prima delle successive prove sulle strade aperte al pubblico.
Proprio tra questi capannoni, da qualche mese circolano delle strane auto, apparentemente basate sulle 190 E di serie, ma leggermente più alte di assetto e con degli strani adesivi, simili a quelli che si vedono sulle classiche cabine elettriche. Si tratta delle Mercedes 190 Elektro, i primi esperimenti della Casa della Stella per la mobilità a zero emissioni.
L'idea di base dietro a queste innovative auto è semplice: un motore con la giusta potenza, un pacco batteria in grado di percorrere una buona dose di km e un peso il più possibile vicino a quello delle corrispondenti versioni a motore tradizionale.
Fotogallery: Foto - La Mercedes 190 Elektro ad Auto e Moto d'Epoca 2021
I test sull'isola
Alcuni mesi dopo aver superato i test nel parco privato di Mercedes-Benz, i dieci prototipi iniziano ad affrontare gli intensivi test su strada con ancora una non chiara idea da parte della Casa riguardo il futuro e la messa in produzione, in serie, del modello.
Il tracciato di test scelto è del tutto particolare. Con l'ausilio e le finanze del Governo tedesco, i dieci prototipi vengono trasportati sull'isola di Rugen, nel Mar Baltico. Qui trovano un percorso intensivo composto da strade collinari e montuose ad alta percorrenza completamente green. Le colonnine di ricarica, infatti, ricevono energia elettrica dai panelli solari posti su tutta l'isola, per creare un'infrastruttura di mobilità 100% autonoma.
L'idea di effettuare i test così viene proprio da Mercedes-Benz, secondo cui un'auto elettrica è ecologica quando lo è anche tutta la sua infrastruttura di ricarica.


L'eredità
In totale i dieci prototipi vengono usati ininterrottamente per 6 anni, al termine dei quali l'esemplare che ha percorso più chilometri segna sull'odometro la fatidica soglia dei 100.000 km (molti per gli standard dell'epoca). In questo periodo gli ingegneri della Casa accumulano dati preziosi per la futura produzione di veicoli elettrici, alcuni ancora applicabili oggi e utili allo sviluppo dell'attuale gamma EQ.
Curiosità: l'esemplare con più km accumulati, nonché uno dei pochi rimasti ancora oggi, è quello donato a un tassista tedesco in comodato d'uso gratuito per un anno con l'obiettivo di ottenere dati di utilizzo veritieri anche in un uso intensivo cittadino.


La tecnica
Scendendo più specificamente nei dettagli del powertrain, come anticipavamo, i dieci prototipi della 190 Elektro erano realizzati con un motore elettrico da 16 kW (22 CV), con una potenza di picco di 32 kW (44 CV), circa la stessa potenza di una piccola utilitaria a combustione dell'epoca, ma con prestazioni ben diverse.
L'elettrica della Stella era infatti in grado di toccare i 190 km/h di velocità massima e di percorrere una distanza stimata di 250 km grazie alle innovative batterie al Cloruro di Sodio e Nichel dalla capacità ignota oggi, non male per 32 anni fa. Innovativo era infine il sistema di recupero dell'energia, in grado di contenere i consumi e permettere meno soste alle colonnine.