Airbus fa sul serio per l’aereo a idrogeno verde, battezzato ZEROe. L’ultima mossa è il lancio di un centro di ricerca e sviluppo, chiamato Zero Emission Development Center (ZEDC) e realizzato con il contributo del Regno Unito, che ha messo 685 milioni di sterline (805 milioni di euro) a disposizione dell’Aerospace Technology Institute (ATI) per i prossimi tre anni.
La struttura si trova a Filton, vicino Bristol, ed è già all’opera per coprire tutta l’area prodotto, dai componenti agli interi sistemi, con tanto di test criogenici. La vera sfida, sottolinea l’azienda, rimane lo sviluppo di un sistema di alimentazione end-to-end, fondamentale per le prestazioni del velivolo.
I piani di Airbus
Tutti gli Airbus dello ZEDC dovrebbero essere operativi e pronti per i test a terra, con un serbatoio di idrogeno criogenico, già nel 2023, mentre i primi esperimenti di volo dovrebbero partire dal 2026.
L’obiettivo finale, come dichiarato in passato, è di lanciare il servizio nel 2035. Per riuscire nell’impresa, la compagnia aerea ha aperto altri due centri di ricerca e sviluppo a Brema, in Germania, e a Nantes, in Francia.

Il nuovo annuncio segue l’apertura di una struttura dedicata ai test, sempre a Filton, costruita con 41 milioni di sterline a giugno 2021, ma anche la collaborazione con lo Jet Zero Council e la partnership con Fortescue Future Industries (FFI), società australiana specializzata nell'idrogeno, nata per dedicarsi allo studio delle regole sull’idrogeno verde, alle infrastrutture e alle catene di approvvigionamento.
Supporto all’industria
“La nascita della ZEDC nel Regno Unito espande le capacità industriali interne di Airbus di progettare, sviluppare, testare e produrre serbatoi di stoccaggio per idrogeno criogenico e sistemi correlati per il progetto ZEROe”, commenta Sabine Klauke, chief technical officer (cto) di Airbus.
“Questo, insieme alla nostra partnership con ATI, ci consentirà di sfruttare le rispettive competenze per capire il potenziale della tecnologia a idrogeno e supportare la decarbonizzazione dell’industria aeronautica”.
Fonte: Airbus